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Pubblicata il 27/02/2004
T'amo. Su la soglia
de la porta di stanza
non odo parole d'amore,
ma odo a distanza
il dolce tuo odore,
di sole e di fiore,
trasportare la voglia
di te
che molce il mio cuore.
E piove. Piove
sul volto di noia,
su la gioia perduta,
sul corpo raccolto
in un letto disfatto,
piove su la dolce
amarezza,
su la muta tristezza
d'un cuore appassito,
piove sul grido e
il rimpianto,
piove sul vanto e
l'orgoglio,
sul foglio di carta
iscritto di rabbia,
piove da palpebre fesse,
piove s'un almo
in gabbia,
su false promesse,
s'un sogno sconfitto,
piove su le forti
rivalse,
su i dolori risorti,
su l'amore deriso,
piove su spemi deluse,
piove su i morti pensieri,
su la rude disgrazia,
piove sul calmo sorriso
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude
o Grazia.

E piove. Piove
sui baci e gli abbracci
mancati,
su lingue loquaci
di favole belle, piove
su la pelle fanciulla,
su mondi di nulla,
piove sui bracci
racchiusi
in tondi cuscini
di stelle trapunti.
E piove. Piove
su appunti stilati
in mattini imbiancati,
piove da occhi
socchiusi,
su i più forti respiri,
su i sospiri passati,
su i torti subiti,
piove su l'emozioni
perdute,
su le mute ragioni
cercate nel vento,
piove s'una terra
di specchio,
s'un vecchio lamento
e s'un urlo di guerra
lanciato da un cuore
che muore omai lento,
piove su i morbidi
appoggi,
piove su le scuse
più nude,
su gli sguardi leggieri,
piove su questo dir 'oggi'
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude
o Grazia.

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