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Pubblicata il 26/02/2004
Ci sono momenti in cui guardo la vita con distanza,
come se volessi vedere meglio la maledetta trave nei suoi occhi
strabici e bugiardi,
come se volessi volare al di sopra di quella cosa che si chiama
dolore

Stamattina parlavo con una collega e dicevamo che il dolore è
necessario
perché serve ad avvertire un pericolo imminente.
Il pericolo, quello che non cerchi, ma che arriva sempre in anticipo
alla signora.

E ci sono persone che hanno poco, altre che hanno meno di niente,
altri ancora che vivono come fantasmi e chiedono solo di poter
respirare.

Persone che
chiedono
soltanto
pace.


E io non ho voglia di scrivere cose divertenti, perché ancora non
mi sono divertita abbastanza,
l'ascia è sempre pronta a sfidare il mio collo

Ma giuro che se la vita ancora insiste ad darmi contro
io le spezzerò le mani
non mi farò barattare con la morte
perché la morte altro non è che l'altra faccia della
vita.

Io impedirò alla commara secca di battezzare me
e i miei cari.

Deciderò io quando dovrà piovere sui miei campi.


OLIMPIA

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poesia scritta in modo forse non usuale, ma di grande efficacia, che mostra una grande personalita...insomma mi è piaciuta molto e la chiusa è bella e significativa. Complimenti.
Ciao
Cesare

il 27/02/2004 alle 18:58

Felice del tuo leggermi e che ti sia piaciuta.

Grazie!
Olimpia

il 01/03/2004 alle 16:09