Corpi
senza posizione,
sembianze
che mutano
dall'istante successivo
a quello precedente.
Angeli
con le braccia
che imitano
le mani,
aperte.
Angeli
con il viso
che imita
gli occhi,
disciolti.
Diventano
fiumi
che si allontanano,
le case
e le parole.
Fendono
l'aria
mentre
tutto,
attorno,
si sfuma.
Arcobaleni
di nero
ruotano
poggiati
insieme
sul loro centro,
fulcro
del momento
che pensa.
L'immagine
lenta
si sfoca.
Via di contatto,
l'ultima
rimasta
eterna.
Rotola
una scossa
d'incredulo
incontro,
direzione
opposta
alle spalle
che non la vedono più.