PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/02/2004
Le spalle
ti si chiudono
mentre salvi
dalla morte
la memoria
pesta.
Mentre corri,
mentre cerchi
dentro il petto
qualche coccio
di ciò che credevi
di essere.
Poggi i piedi
sulle orme
dei tuoi passi,
ti segue
un timido lampione.
Qualche goccia
saltella
sulla testa,
bassa.
Alzi gli occhi
e ti piove addosso
il cielo,
temporale
colmo
d'invisibile.
Non c'è specchio
che riesca
a vederti,
la corazza
di vetro
t'ha intriso
d'invincibile.
Approfitta,
questa doccia
è malata
di beffarde
medicine.
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Se sei tornata su PH per farmi complimenti... allora ricomincia a scrivere che è molto meglio! :D

Ciao!

Roberto

il 21/02/2004 alle 00:57

E' una poesia che si sposta dalla descrizione oggettiva, alla paura malinconica, passando dalla speranza nascosta per arrivare ad un cinismo distratto! Per dir la verità mi riesce difficile inquadrarla... ma proprio per questo risulta davvero suggestiva! Compliments!

il 21/02/2004 alle 01:12

Grazie! E' una passeggiata introspettiva e nello stesso tempo di "respiro", aperta, vittima consensiente della pioggia, che è cura e medicina.

Scegli tu a chi fa da abito la pioggia. :)

Salutoni

Roberto

il 21/02/2004 alle 13:15

Grazie amica dolcissima, ci rileggiamo presto!

Baci anche a te!

Rob

il 21/02/2004 alle 13:18

Ihihihi... ormai mi conosci da tanto, lo sai che nessuna delle parole che uso si riferisce al suo significato originale! :D

Comunque sono raffreddatissimo, se può interessanti! :D :P

Leggi la risposta che ho dato a Megrez... ;)

Bacioni soror!

Roberto

il 21/02/2004 alle 16:02