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Utente eliminato
Pubblicata il 19/02/2004
Scandiva il tempo l'orologio della torre,
seduto su un ciglio roccioso,
osservavo il sole fender le nubi,
i battiti rintronavan nel vallo silente,
e d'intorno il vuoto solenne.
Annullarsi nel gelido montano vento,
col pallido sole che ad uscir stentava,
neanche più l'amarezza rimane,
e le notti, i giorni e i secoli,
tutto vola come un gioco senza ritorno.
E vagai insieme al gelido vento,
confratello lo sentivo,
era di ghiaccio come il mio cuore,
sibilante e carico d'odio.
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