Sinceramente ti vedo
come il cielo
ogni giorno
senza poterci volare dentro.
Chiederti scusa
vengono
parole senza corpo, ambigue
di una sola cosa
importante, non detta
nelle notti di tempesta,
l'albero che amò potersi staccare
dai suoi frutti inutili:
- Ti amassi fuggendo i mormorii
del tempo!-
Io stesso
ero fiume infinito
amore mio
tra rami tremuli
alle promesse che si perdettero:
fecondo e coraggioso
ora frena la vita
in acqua disfatta
e le mie braccia incerte
ai campi dove riposi
il morbido muschio
e le violette a breve.