Squarciare con mano
quel cielo insolente
che di nero
m'insozza lo spirito
e d'angoscia
lo sguardo.
Aprire in quel vuoto
d'ombre indefinito
un pertugio
di luce
sottile,
andando oltre,
dove il sole non c'è.
Lì, dove brilla il silenzio
e l'eco del tempo
profuma
di morte stagioni,
per un attimo
approdo, sillaba
sperduta e tenebra
insieme:
sono il neroassoluto.