PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/02/2004
Lamenti,
che semplici
invece
si ascoltano.
Poggio
la guancia
accanto ai dolori
celati
dall’alito
che ora
mi sfiora.
Unghie
a graffiarmi,
a tagliarmi
sul viso!
Cade
lo spigolo
incerto
che scorgo
spostando
le ciglia.
Scappano
all’umile vista
gli elmetti
che verdi riflettono
i raggi di luna.
Allungo
la mano,
che più non dorme
con l’altra,
sul collo.
Esplode
un incendio
in gola.
Chi sono questi uomini
che cingono stretti
i miei polsi?
Riflesso
sui muri
il freddo, appuntito
sudore
che tende
e finestre
mi sbattono addosso.
Un essere
lento
avvicina
i suoi passi
alla meta.
Accelera
e addenta
impensabili
e oscure
ostruzioni
dei venti.
Lo fermo
nel mondo
più esausto,
lo guardo
nel modo
più incauto.
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descrizione di un incubo??
interessante.....
ciao
f.

il 16/02/2004 alle 07:49

l'incubo della guerra, della violenza nel dormiveglia ... hai scelto un luogo dell'anima pieno di paura e dolore per iniziare il tuo viaggio ...

... arriva il tuo sgomento ... eccome se arriva


*E

il 16/02/2004 alle 11:20

Già, inizia e arriva... è questa la chiave del "viaggio"... 1, 0, -1... ;)

Grazie per il commento!

Alla prossima! :)

Roberto

il 16/02/2004 alle 13:58

Tra l'incubo e il risveglio... due realtà... qual è quella vera, qual è quella surreale? ;)

Baci

Rob

il 16/02/2004 alle 14:01

Grandissimo, stupenda intepretazione, estremamente vicina a quello sgomento diviso tra due visioni, vere, finte, illusorie, immaginarie, reali... chi può dirlo? La fase rem, la fase della confusione tra sogno e non sogno.

Alla prossima puntata! :) ;)

Salutoni e grazie!

Roberto

il 16/02/2004 alle 14:03

Vedrai, tra qualche "puntata" ci capirai di più... :D ;)

Baci

Roberto

il 16/02/2004 alle 14:53