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Pubblicata il 15/02/2004
Scrittore - 15.02.2004

Scrittore della vita
del proprio destino
con parole masticate
insieme a mazzi di silenzi
Scritture vuote
e senza senso per chi
non cerca mai
Scritture rattoppate
con le stanche attese
di chi non sogna

Scrittore delle incomprensioni
che scivolano appena
si muove la foglia
che si stacca dal ramo
ultimo appiglio
di una stagione
troppo fredda

Tu che cerchi
sempre il senso
di passi dispersi
nell'ultimo tramonto
di polvere soffiata piano
su tutte le malinconia

Tu che ti lecchi le ferite
di una vita che maschera
ogni respiro tra insana ipocrisia
e ti domandi come sarà un giorno


Raccogli ora quel petalo caduto
dal ramo del mandorlo fiorito
In quest' Inverno freddo
ha lottato e si è donato
senza domanda alcuna
perchè a volte la vita
continua anche se tutto
appare così ostile
ed è speranza
è voce contro le paure
che se tu volessi
sapresti ascoltare

Poe
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una poesia rivolta, credo, agli scrittori, ma più in generale a tutti quegli intellettuali chiusi nella loro torre d'avorio e incapaci di cogliere le cose " piccole " della vita... come al solito una poesia bellissima, che fa riflettere. Bacione a te.
Michele

il 15/02/2004 alle 11:10

L'aquila che scrive
alza le ali dai tasti
nell'attimo senza tempo
ti guarda
e t'abbraccia forte...
red

il 16/02/2004 alle 11:16

Grazie Michele, si un piccolo segno per far aprire la porta del cuore a chi usa l'intelletto dietro occhiali dorati ed ha perduto la strada ,dell'intuito e della Speranza.

Ti abbraccio

Poe

il 16/02/2004 alle 12:09

Ed avvolgente si compie il mio abbraccio,
senza tempo alcuno, lo evochi e ritorna...

Smackkkk
Poe

il 16/02/2004 alle 12:10