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Pubblicata il 14/02/2004
Si leva
dall'arruginita
sua posa
come nota colorata
e fugace,
l'gigante
stanco:
dalla polvere
al sole
s'ode il respiro
crescere

Per l'amore il cuore
ancor si desta
all'orizzonte bigio,
melodia innocua lo smove

Dal profondo
le montagne franare
sulle speranze incerte

Monotono
riflusso di pensiero
nel suono morto
della
chiesa vuota
ripetersi

Triste valle
di menzogna
ribolle,
e fra lacrime soffuse
scoppia

L'angelo
i tuoi occhi
a scutare
ho sorpreso,
pieni
e cavi
come pozze di pioggia
essiccate
in arcobaleno
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mi sono lasciata trasportare nei colori di questa malinconica canzone, e dolcemente cullare..
ciao
Luna

il 16/02/2004 alle 11:43

Grazie del tuo commento graditissimo,

E' proprio nella capacità di cullarsi nella poesia che si approda a quel senso universale di pace a cui tutti protendiamo, cosi' almeno lo vivo io :)

Un abbraccio, Krys

il 17/02/2004 alle 12:10