Sognano ancora,
sottili lancette
che fresche
mi fanno da ciglia.
E' ora.
Valigie
di mezzo fervore,
pacato
e immobile,
che non servono più.
Nudo,
attendo
e parlo
ai treni che passano
sotto i miei piedi.
Temo
gli sguardi
di blu patinato
che in trappola
giacciono
tra le mie mani.
Nudo,
indole assorta
in tenue ricerca
del puro
che lieto
risponde a silenti
asimmetrici palpiti.
Immerso,
a bagno
nel soffice manto
che astute fiammelle
mi fanno ondeggiare
dietro la schiena.
Mi seguono
a fianco
sorrisi e tremori.
Inseguo
stanco
richiami e rumori.
Mai così zuppi
di secco mistero.