Scuri castani d’intorno,
Di fiera portanza ammantata,
Torno da te
Mia dolce Tonara.
Questo sole d’avaro i suoi raggi
Snuda d’ombre le vie
strette d’ antiche dimore
erte su granitiche pietre
che fine pioggia Invernale
riluce.
I maestosi e silenti portali
ora schiudi
al tuo figlio cresciuto e diverso
E col tuo mite sapore
gli parli.
Da secoli immota
Sul colle anche i noci privi di foglie
ti stringono senza farti mai male.
I fumi di fuochi levano,
nel cielo incolore
antichi sapori
a noi cari.
Cola il miele con zucchero ardente:
Adesso rimango con la mia gente.