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Pubblicata il 12/02/2004

Sapete quelle gioie
che riempiono il cuore
fin quasi all'affanno?
Non era mica successo niente
di strano, però
era cresciuto un'albero nuovo.

Ricordo maestoso
il noce che aveva ombreggiato
la casa di campagna,
sorridendo al pettirosso
che spavaldo saltellava
sui suoi rami.

Poi Giovanni l'aveva tagliato
per vender legna,
credo...o forse
perchè ombreggiava troppo.

Aveva davvero
una bella forma
e prendeva lo slancio
fino al cielo.

Con una corda
appesa mi dondolavo
e spingevo le gambe
all'aria, quasi avessero sete,
sete di sole.

Che panorama
quando salivo lassù tra i rami,
il tetto di casa,
il volo d'uccello,
e la vista del campo in fiore.

E' una delle magnifiche
giornate d'inverno
il sole è pallidissimo come cera,
l'azzurro chiaro del cielo,
le mie ginocchia sbucciate.

Felicità di crescere
di venire a poco a poco
slanciata nel cielo
sapete:
io cresco con lui,
e sono l'apprendista della felicità.


Alexia



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Una tenera raffigurazione del passato, in un contesto di prosa poetica. Molto carina.
Baci
Axel

il 13/02/2004 alle 10:54

Quanti bei ricordi del passato riaffiorano nella tua bella lirica!
ciao
Carmen

il 13/02/2004 alle 15:50