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Pubblicata il 11/02/2004
La penna cadde:
dopo aver sfiorato i contorni di imperterriti testimoni
e lambito
impensabili, imprevedibili
pagine;
turbata per l'incomprensibile ferita,
giacque spossata sui fogli sparsi,
inabissandosi in un'inaccessibile,
inaccostabile inedia,
disarmonica insensatezza
silenziosa;
l'inaridita inerzia in attesa
si animò -
tenui, costanti passi
in salita:
nuovi sorrisi dell'anima!




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ed è caduta proprio bene.

Belle queste immagini metaforiche

Brava

Dario

il 11/02/2004 alle 16:08

grazie Dario!

D.

il 11/02/2004 alle 18:21

L'inchiostro è sano e salvo, però... ;)

Roberto

il 12/02/2004 alle 00:49

Bella poesia, complimenti!
:)

il 13/02/2004 alle 15:10

Bella poesia, complimenti!
:)

il 13/02/2004 alle 15:10

Interessanti giochi linguistici che non appesantiscono ma anzi contribuiscono ad arricchire il significato, la metafora del travaglio creativo.
Brava!
Axel

il 17/02/2004 alle 14:07