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Utente eliminato
Pubblicata il 11/02/2004
Del tuono
muto canto l’eco di lontano,
mi giunge solo l’affanno
solitario.

Sordo al frastuono del vento,
cieco al bianco richiamo dello spazio,
sotto il mistico cielo
siedo riposato.

Nulla mi è vicino,
nulla mi appartiene,
solo l’onirico volo
d’un gabbiamo che mantiene,
sopra un mare lontano,
il suo obliquo alato.

Nel grigio tremore d’orizzonte,
senza nulla vedere io poso
nel bramato silenzio
il mio sguardo.

Se presto udito attento
solo al tuo lieve passo,
sarai tu spirito che lento
cingerai il mio fianco
senza fare domande
sul mio futuro già passato.
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Belle immagini e versi intensi che sono un attento ascolto di se stessi in un' intima fusione con la natura....
:)
carmen

il 11/02/2004 alle 16:32

Belle immagini e versi intensi che sono un attento ascolto di se stessi in un' intima fusione con la natura....
:)
carmen

il 11/02/2004 alle 16:32