PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/02/2004
Morbidi
e collosi,
filamenti
d'acqua marina
mormorano
fame.
Secche
evasioni
dal guscio
appena schiuso
già volteggiano,
attorno al blu
di un gemito
eloquente
in viso.
Stridìo cieco
dietro i lampi
di una porta,
chiusa, aperta.
Passeggiate
per le note
del brillare
ormai incessante.
Scivola intorno
alle grotte
di ghiacci roventi
la debole assenza
di freddi momenti,
se il tempo li usura.
Ma gronda
la scura cornice
di fresche pareti,
alte, basse.
Chiama
e reclama segnali
che lancia e ricambia
aspettando,
benevolo e airone.
Carte
previste e violente
pretendono spazio
e nell'intercedere
assumono forma.
Secchi,
che attendono
immagini
tonde e solventi,
vuoti, pieni.
Scatti
saltellano insonni
e lenti
collegano i fili.
Fondono
le convergenze
pensiero-visione,
spezzano
ogni possibile
non coesione.
Lesti,
viaggianti e furtivi,
raggi dell'essere
impattano
in volo.
Stelle comete
in cui il guarire
risuona di nuovo;
e intaccano
il suolo.
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