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Pubblicata il 07/02/2004
Corre la mano
nel giaciglio,
corre, e leggera
accarezza il cuscino
che un giorno accolse
tu, che dormi altrove.
Rombo di motore:
duecento all'ora
nella nebbia del nord,
rombo di cuore
un giorno tornerò,
la nebbia dirada e penso
la corsa della vita
che vita mi preme
e m'assale, prepotente,
la voglia per sempre.
Accarezzerò ancora
e sarà carezza vera,
e la mano nella tua,
persuasi, attenderemo
il di che nasce,
tramonta e muore
e di un sol coro
diremmo altri
non posso se non
di noi, inebriati
del futuro attende
e del domani,
sicuri, saremo.

Marco



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ti leggo solo ora
e percorro
lo stesso tuo cammino.

grazie Marco

il 14/03/2004 alle 20:42

Grazie a Te, ma cerca di stare attenta: il mio cammino non conosce discese e spesso è costeggiato da curve pericolose dove, regolarmente, vado fuori strada. Facendomi male.
Marco

il 17/03/2004 alle 12:10

Un pò scarsino in questo mese, eh? Come mai?

il 07/08/2004 alle 22:51