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Utente eliminato
Pubblicata il 07/02/2004
Scorrono le tue parole
le sento
gelide
scivolarmi addosso
come acqua limpida
di cui dissetare
il sale dei respiri,
come lingue di fuoco
l’anima a trafiggermi
per poi miscelare
ricamare
gettare
ninnate da canti di sirene
le ultime gocce di colore
del mio essere viva.

Desiderio di madre,
di figlia,
avvampa inestinguibile
dietro lo specchio
col suo singolare profumo.
Ne apro le finestre serrate
per assaporarlo
per non vedere oltre
quelle nubi
che amano assorbirmi
come fumo d’incenso
offerto al cielo.

Afflitta sobria preda di istanti
soffocati da un immortale tunnel
di marmo e sonno,
rifuggo io l’impervio spazio
intorno a me
che disperde le pedine
mancanti
sulla scacchiera del destino.

Quanto ho rovistato
in quel vecchio baule
per trarle alla luce
fra scudi di ragnatele spartiti e polvere
o entro la profondità delle crepe,
antico adorato baule
già gremito d’insicurezze
miniature di gioia
menzogne dolci di miele
pronte a stregarmi
e nulla esternare.

Cosa ho trovato?
Fa così male risuscitare
in monologhi
i sogni,
ascoltare il loro ruscello di lacrime
mentre adunco colma
le ferite del tempo
conficcate come gemme
su questa pelle
ormai sterile.

Ad occhi chiusi
si fanno gemiti di neonato
le parole,
provando ancora
a riporvi
il retroattivo avanzare
della mia storia,
fossili di emozioni
sussurrati
incatenati
calpestati
sino a nutrirne le ceneri
ove tu, Stella, dimori.
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Mi levo il cappello, amica mia, davanti a questo portento di lirica...scritta splendidamente, senza cedimenti di tensione, è un percorso netto fino ad arrivare ad un finale bellissimo, che riassume in se tutta la poesia... Un grande bacio a te.
Michele

il 07/02/2004 alle 11:36

bella nei versi e nei contenuti peraltro molto sofferti

il 07/02/2004 alle 16:47