PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/02/2004
Con lo sguardo chino ascolto
la tua tremenda voce che si attanaglia nel mio cervello
sei morte e peccato
ed io amante del rischio
ti sto ad ascoltare
con sorrisi cinici e da sfida
sul mio volto deformato dal dolore.
La voce esce strozzato
come se un nodo scorsorio si sta chiudendo inevitabilmente
sulla mia grossa carotide
e sta facendo dell’ironia blasfema
sull’omicidio.
La musica non mi aiuta
anzi mi rende più nevrotico che mai.
Non ho la forza di ascoltare
o di concentrarmi
un soffio di droga leggera
può farmi sentire meglio
ma sarebbe errato adesso
perché il giorno non mi richiede l’esigenza.
Il giorno è sapiente
la notte è pazza
ed io di notte
esco dal mio ego.
Accuso il forte dolore
e vado avanti.
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su un dolore come il mal di denti hai gettato versi di tocco sarcastico...

il 12/02/2004 alle 16:05