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Pubblicata il 01/02/2004
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Vorrei poter dichiarare
la riscontrabilità di avvisaglie
di cambiamento
in me e nella mia opera.
Terrorizzato dalla staticità,
dall’immutabilità del me stesso.
Mi chiedo quale sia il futuro, quale quello più consono e quale il migliore; poiché questi ultimi due sicuramente non coincidono.





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Tre incubi mi vennero innanzi
trovandomi spiazzato nel mezzo di una strada, caricandomi con un sibilo sui loro tre carri d’argento,di notte, di neve.
Incubi di principio, demoni spaventosi eppur bellissimi; come tutti lo sono, del resto, di quella specie; e splendidi e giovani e pieni di vita, questa l’origine del mio orrore.
Ed io smarrito, interdetta la fuga; uno di essi mi passò sfrecciando accanto, sbuffando all’intralcio.
Mi vidi sprofondare in una gola di cemento: le pareti ascendenti, a connubio tra cielo e terra, costellate di finestroni e balconate marmoree.
Nelle caverne altri reietti della terra centellinano la vita cercando nuove mute, smaniando e fiutando alla ricerca di un alter ego migliorativo.
Ma tornai alla realtà ed al momento, con impeto risoluto vidi i restanti due arrestarsi a pochi passi dal mio aspetto e stridente ed il cocchiere argentato fissarmi attraverso le vetrate di quel santuario che era il suo viso.
Anatema e meraviglia alla risposta del mio guardo.
Cedetti il passo alla ripresa della corsa e proseguii pensieroso.






***

Mi chiedo se questa apparizione,
profilatasi sullo sfondo della nuova vita, sia finalmente la più volte ricercata risposta o l’ennesima menzogna totemica.
Certo diversa da come l’immaginai, ma forse non troppo.
Vedremo col tempo e lo conoscenza.





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E’ questa la gente?
Tanto e tutto si potrebbe dire a riguardo di essa.
Gente che fa spregio della vita di altra gente... in nome di religioni balorde ed interessi privati o di altri.
Gente che si finge ciò che non è... per sembrare pur non essendo od appannare la vista di altri sulla focalizzazione del loro vero essere.
Gente infelice che si crede altrimenti... coloro che si costruiscono fittizie impalcature mentali celanti il reale fallimento vitalistico.
Gente che si rende infelice... che ama autocompiangersi e ricevere commiserazioni e carità verbali.
Gente felice che si crede altrimenti... ovvero che necessariamente vuole trovare il nero pur immersa nel bianco distorcendo l’evidente.
E’ questa la gente?
Tanto e tutto si potrebbe dire a riguardo di essa... e così poco di positivo.








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