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Pubblicata il 27/01/2004
Vita mea che altro non fosti che ardua e amara
che possa io riposare nella mia umil e sconcia bara
or che illuder non piu mi faccio da una falsa gioia
che neppur ne puoi goder che subito ti fa consapevol della sua noia
Che farmene ora del mio umiliato e deriso cuore
null' altro ha conosciuto che penitenza e dolore
e pur quando la speranza a guerreggiuar lo invogliava
sempre tu destino maligno e odiato lo imbrogliava
Che giunga tu morte a por fine ai miei dolori
tanti ne abbracci ma mai chi di te ne hai ver bisogno
udir vorrei i soavi e lieti angelici cori
e non render questa mia preghiera soltanto un vago sogno
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E' tristissima eppure molto bella!
Un sorriso
Carmen

il 28/01/2004 alle 08:00