PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/01/2004
E' ciò che mi attraversa la vista

come un'immagine proiettata attraverso
il lattice cartaceo.

Non distinguo le forme che si disintegrano
nella mia mente
e si ricompongono sul foglio.

E' ciò che sogno di notte, ciò che riesco ad udire
il vento eterno che scuote l'autocoscienza.

Sentire il colore che sfuma al dilà di un piano infinito,
vedere l'impercettibile suono
dell'orrore cosmico, di quel vuoto
che distrugge l'immateriale
che annienta l'annientato,
così l'io percepisce ciò che non esiste,
ciò che può esistere prima o poi.

Così l'uomo percepisce quello che l'occhio non vede,
quello che l'udito non sente.

Come nel tempo immobile di un'infinita agonia.
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