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Utente eliminato
Pubblicata il 27/01/2004
Spento e' il focolare
e nel mio cuore
il freddo della sera.
Ma l'intemperia piu' dura,
e' non saperti
quando, ne' dove.
Allora gemendo
lacrime di luna,
sognero' il tuo volto
e tra la calde lane,
sara'ancora amore.
Quel che non strugge
e che non muore:
una stilla d'immenso,
per la mia anima
crudele.



Occam


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...muore l'amore eros, carnale... ma rimane sempre nel cuore quello celestiale...bacione..

il 27/01/2004 alle 08:24

esiste un amore che non muore , stilla d'immenso..ma un pochino strugge..a tratti...no?
bacissimo
F.

il 27/01/2004 alle 09:06

Tesorino... struggenti versi d'assenza, di sogno ed immaginazione... tanta malinconia tra le tue "calde lane" e nei tessuti di questa poesia bellisima... E anche oggi la sento un pò mia, per quella miscela di sentimenti che attraversano le tue parole, amico mio...
Baciottissimi tenerissimi... infinitissimi,
Ema

il 27/01/2004 alle 09:23

bella.......molto!
1 complimento
1 bacione
ac

il 27/01/2004 alle 12:40

mille scintille chiare ravviveranno il focolare e tu potrai ricominciare..besitosss
LUna

il 27/01/2004 alle 17:56

Non può essere crudele l'anima che scrive versi disimil dolcezza, forse un po' stropicciata dagli eventi, ma con un fiammata sul cuore sicuramente si asciugheranno le lacrime intrise in essa.
Un salutone
Cesare

il 27/01/2004 alle 20:09