PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/01/2004
Dai buchi di quiete
vedi la tua casa,
gli stracci sugli specchi,
il fiatone dei passanti,
le finestre cadute sui viali squarciati,
i quotidani e le peggiori notizie,
(chiunque può farlo)
ecco
(ci vuol poco)
è qui
(basta smettere di giocare con l'Ideale)
il respiro dell'asfalto
a mordere il calore del risveglio
inoculando germi di vita
sopra la mia lingua morta
su cui marciano eserciti di gloria
e strappano via
carne grigia dalle pareti
mentre il nostro sangue
cola via con la speranza
trascinandola nel fango
verso plumbee fosse psichiche.
Plotoni d'esecuzione
i fucili puntati
sulle poche teste in grado di capire
che tutto questo è reale
perchè costruito sulla nostra follia.
Oui
joi de vivre
vivre
vivre
vivre
l'automazione inflitta
niente dilemma del prigioniero
automation
arbeit
macht
frei!!!!!!!!!
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Mi ha colto un pò di sorpresa il tuo modo di ricordare la shoah, come spesso i tuoi versi.
Potenti e caustici, attuali e inusuali mi piaciono!
Ciao
Zordoz

il 27/01/2004 alle 08:54

ehm, veramente mi riferivo alla vita quotidiana.
Comunque grazie.

saluti

il 27/01/2004 alle 10:06

Però... un crescendo rossiniano questi versi!! Fra, ma hai mangiato pesante ieri sera? :-)
A parte gli scherzi, interessante lettura, delicatamente parti dai buchi di quiete per squarciare con immagini forti la realtà... molto bello il respiro dell'asfalto che morde il calore del risveglio... la trovo davvero suggestiva ed accattivante come giro di boa della poesia, molto efficace...
Un abbraccio milanese,
Emanuela

il 27/01/2004 alle 10:19

Ops....!
acc..... in quante maniere si può leggere una poesia eh??
ma non ritiro nemmeno una virgla di quanto detto..
Bei versi!!
Sergio

il 27/01/2004 alle 11:31

Grazie Emy!
Il nostro Isacco sta male! Pare che abbia vomitato tutta la notte....pensavo avesse letto questa, ma è stata postata solo stamane, per cui...
Okkio alle nevicate

Un abbraccio siculo
Francesco

il 27/01/2004 alle 12:43

Comincio a non capire come e quando una poesia sia usuale. Credo, in ottemperanza ai canoni della comunicazione umana, che la poesia sia, precipuamente, comunicazione emotiva e, come tale, assolutamente inusuale ed irrazionale.
Forse è solo una giustificazione, giacchè sono quelle di tal fatta che mi riescono meglio.
Un inchino
Francesco

il 27/01/2004 alle 12:46

Lo so che sta male... ma che sfiga, proprio oggi che avete la serata!! Senti un pò, ma i messaggi in pvt li leggi o sei troppo impegnato a far causa alle gente e quindi non rispondi? :-)
Un abbraccio spalaneve e bacetti a fiocchi,
Ema

il 27/01/2004 alle 13:10

Si ,li leggo, ma ogni tanto il mio pc decide d'essere autonomo; in altre parole decide lui cosa fare e quando farlo.
Probabilmente riusciamo a rianimarlo (Isaac)

Abbracci

Francesco

il 27/01/2004 alle 13:50