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Pubblicata il 26/01/2004
Quando lasciarsi amar
ei si fece, spavaldo
interruppe che lo Spettro
infissasse l'occhio al suo
e pure, di quell'Essere tristo,
le odiose ore morte,
che l'anima sua parea andar
per malinconici lidi
attratta da quel tenebroso idioma
del possesso
ch'ella convinceva
essere legame unico alla vita.

Il vissuto che vivendo dimenticava
dal nulla al nulla il nulla che lo condusse,
l'evanescenza del mondo permise al cuor,
come alla coscienza,
che fosse sazia delle sue ferite
dov'ei mancò di coraggio.
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