PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/01/2004
L'uccello
duole
tremor
d'esistere


AIUTO-CENSORE: "Capo, che facciamo ? La censuriamo questa?"
CENSORE: "Si, si. E' una porcata. Sgradevolissima alla lettura (e anche all'olfatto)
AIUTO-CENSORE: "Non lo so, Capo. Cos'è che duole ? Il basso ventre oppure il primo verso si riferisce ad un volatile e a dolere è il tremor d'esistere? Di certo la punteggiatura non ci aiuta..."
CENSORE: "Hai ragione...Mah..senti io la reponsabilità con la Commissione del Purismo Lirico non me la prendo. Questa non passa."

Per fortuna, su questo sito, è solo fantascienza...

E con questa amici ho finito. Giuro che sull'argomento non vi romperò più le p....BEEEEEEP
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Brano provocatorio annunciato. Rende benissimo il tuo pensiero sull'argomento ampiamente delibato ieri. Ottima la fine ironia Andrea! Argomento da riprendere serenamente in conversazione diretta.
Un saluto caro.
Max

il 21/01/2004 alle 13:45

Grazie, caro Max. La serenità non sta nei toni usati nella discussione, a mio avviso. E' umano appassionarsi nell'esposizione delle proprie idee, tenendo però ben saldo un principio: il rispetto per quelle degli altri.
Un caro saluto a te
Andrea

il 21/01/2004 alle 14:28

Caro Andrea,

Sono, haimè, costretto a tediarti ancora. Ma, mi sento implicitamente chiamato in causa dalle tue parole.
Mi sono ricollegato a questo sito ieri dopo due anni di assenza. E mi sono, evidentemente, inserito in un dibbattito che non aveva di certo atteso me per cominciare.
Mi pare di comprendere si fosse già iniziato a discutere sull'opportunità, o meno, di costituire una sorta di "autorità di vigilanza" che scremasse (censurasse, se preferisci) alcune "poesie" lasciandone passare altro. Ebbene, non ho mai, e dico mai, sostenuto che una tale istituzione si fosse resa neccessario per PoeticHouse. Alla luce di questo mi risultano più comprensibili molte delle tue parole di ieri.
E' necessario riflettere sulle finalità che un simile spazio pubblico si propone di perseguire.
Si propone, forse, di creare un luogo di scambio dove giovani, o meno giovani, ferventi intellettuali e scrittori abbiano modo di erigere il loro simposio?
Insisti a parlare di censura. Francamente io non la vedo così. Non ti sentiresti forse offeso se un oceano di voci, mescolandosi, declamasse la propria personale, troppo personale, relazione con il mondo impedendoti di sentire le flebili e misteriose parole dell'amante?
Ancora. Quantità non è sinonimo di qualità!!!
I pinguini tornando dalla battuta di caccia riconoscono sempre il proprio piccolo tra migliaglia di altri cuccioli.
Pensi, sinceramente, di essere in grado di fare altrettanto? Di riuscire a riconoscere sempre tra questo oceano di cuccioli smarriti, tutti desiderosi di far sentire la propria voce, l'"emozione che resiste".
So di correre il rischio di essere detestato da molti, o semplicemente di apparire un vecchio trombone, ma la cattiva poesia non solo è cattiva. E' anche dannosa. Questo vuol dire davvero che si dovrebbe delegare qualcuno con l'autorità e la funzione di esaminare ogni scritto proposto per setacciare l'oro dalla sabbia?
Dal piano teorico a quello pratico il passo non è breve. Attualmente un'operazione di questo genere non sarebbe praticabile. Anche per le tante motivazioni che sono state addotte da te ieri sul "principio di autorità". Allora cosa fare? Semplicemente rendersi conto che la POESIA non può dimorare in questa casa. Che trovino spazio liberamente quindi le mie "evacuazioni" così come quelle di tutti gli altri e questo bello costruttivo ed interessante dialogo tra le persone.
Ci vogliono quarant'anni di deserto per la terra promessa.
Per favore non chiamiamola POESIA.

Antonio


il 21/01/2004 alle 14:42

Non intendevo certo farti un richiamo alla serenità per i toni utilizzati, del tutto civili e appassionati, ma mi piacerebbe una meditata, corale riflessione di merito sul tema, che implica soprattutto un approfondimento sull'uso e sulla connotazione di questo sito. Speriamo di poterne avere occasione presto, caro Andrea :-)
Un abbraccio e a risentirci.
Max

il 21/01/2004 alle 15:23

eh eh eh. Se vuoi, Antonio, la possiamo chiamare GIORGIO. Il punto non mi pare quello di stabilire come vogliamo chiamare tutte quelle esternazione in forma scritta di pensieri ed emozioni. Puoi chiamarle 'evacuazioni' se vuoi. Il punto è, a mio avviso: Se X lo chiamo poesia e Y lo chiamo evacuazione. Qual'è la differenza fra X e Y ? O meglio, Tu mi dici che l'evacuazione non è poesia e la poesia non è evacuazione. Ho contestato questa tua affermazione nelle mie risposte di ieri e non mi sembra il caso di ripeterle anche in questa risposta. Devo tuttavia rilevare fra le tue affermazioni alcune di quelle che mi sembrano
contradditorie. Tu reclami o reclameresti un principio di autorità che sia sufficientemente autorevole a giudicare l'operato degli autori presenti in questo sito. Siccome nessuno di noi possiede tale autorevolezza, un tale giudizio si palesa come impossibile da formulare. Se le nostre liriche fossero fruibili dai componenti di un qualsivoglia simposia accademico o da un non precisato studioso ed esperto di letteratura allora l'esercizio censorio sarebbe praticabile. Gia, ma chi ? Tu stesso hai sostenuto che parte del mondo accademico è incompetente. Quale parte scegliamo ? Quella che a TE appare come qualitativamente valida, oppure quella che appare a ME o quella che appare alla maggioranza. Il problema, Antonio, è che esattamente come il concetto di bello, il concetto di autorevolezza non è oggettivo, ma sottoposto, come tutte le vicende umane, al capriccio del mondo, della storia, della fortuna a volte. Ma supponiamo per un istante che in linea di principio possa esistere il Bello Universale e Immutabile che si protrae nel tempo e che affonda le sue radici nella notte dei tempi. E' giusto distogliere lo sguardo da ciò che è brutto ? Non è forse fonte di grande gioia scovare la nostra pepita d'oro in mezzo alla sabbia, piuttosto che trarla semplicemente dal cesto ricolmo di metallo prezioso ? Io credo, Antonio, che non esista una esecrabile, in quanto personale, relazione col mondo, altrimenti un poeta come Montale, relazionato col suo personalissimo male di vivere, non sarebbe stato che un semplice evacuatore.

P.S. Nessun tedio di alcun genere. E' un piacere discutere con te. Trovo le tue argomentazioni stimolanti e pregne di spunti di riflessione. Eppoi a me da sempre la dialettica entusiasma.
Andrea

il 21/01/2004 alle 16:02

OK, Andrea,

La discussione si dilata. Per cui mi tocca risponderti più tardi. Dopo la doccia.

il 21/01/2004 alle 16:11

Grazie caro Banny...hai ragione che P...BEEEEEP, e che c......BEEEP!
:-)))
Un abbraccio a te, simpaticone...
Andrea

il 21/01/2004 alle 16:36

Grazie dindlina pippinista.
Un abbraccione e un bacio
Andrea

il 21/01/2004 alle 16:47

Caro Andrea,

Sono troppe le cose che vorrei approfondire e per motivi di tempo non posso farlo in questa sede. Magari nei prossimi giorni ti scrivo un E-MAIL per potere, nel tempo e nello spazio adefuato, potere articolare il mio pensiero

Ciao
Antonio

il 21/01/2004 alle 17:55

Ben volentieri Antonio. A presto.
Andrea

il 21/01/2004 alle 18:01

L'avevo capito, Max.
A presto
Andrea

il 21/01/2004 alle 18:39

Potrei dirti che io sono un duro e puro ed esprimo con coraggio le mie idee senza badare ad altrui malanimi o dissapori.

Non te lo dico, perchè direi una cosa falsa e in quanto tale sciocca ! ;-)

In realtà sono convinto che ad affermare le proprie idee con ironia e rispetto dell'altrui pensiero, non si può divenire antipatici. Non qui.
...o almeno lo spero ! ;-)))

salam e mortadell
Andrea

il 21/01/2004 alle 19:11

P.S. Mi piacerebbe conoscere la pensi su quello che si è dibattuto ultimamente. Ti arrivano le email della mail-list ?
Andrea

il 21/01/2004 alle 19:16

vedi!! è stupenda la lirica che hai scritto
il tremore di un uccellino che ha paura di volare di esistere è paragonabilòe a molte situazioni umane e l'hai raffigurato perfettamente
per cui secondo me potevi tralasciare il sucessivo commento che fa un pò morire la lirica poi dipende da ciò che a te interessava di più lasciare impresso
a me ha colpito la lirica e mi ha infastidito il resto che è una perseveranza che comunque non ha conclusione......bacio alla lirica nturalmente:)MG

il 21/01/2004 alle 21:57

eh eh eh. Vedi che ho ragione io ?? Qualcuno avrebbe potuto censurare questa poesia che tu consideri stupenda, solo per averne frainteso il senso !!
La censura è molto spesso semplicemente ottusa, piuttosto che bigotta. Comunque hai ragione. Come ho già scritto nel testo da me scritto, era la mia ultima parola in proposito.
Grazie, MG.
Un bacio

il 21/01/2004 alle 22:05