PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/01/2004
E'gran gladiatore
dai denti perfetti
infilza barbarici
irsuti concetti

E'vate guerriero
in fallo mai colto
lui squarta un pensiero
ridicolo e stolto

Voltato di scatto
pugnando giulivo
rimanda al creatore
quel bieco aggettivo

Ed ora un omaggio
al gran paladino
di noi protettori
del fuoco divino!

Severi e plaudenti
lodiam l'operato
del pio difensore
d'artistico afflato

Ma adesso d'un tratto
la volta s'oscura
il prode e valente
sa incuter paura

Con daga pontuta
c'addita la scena
Attenti poeti
L'arena è gran pena !

Scrivete con cura
bei versi elevati
o i vostri sonetti
farò dilaniati
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

credo tu non abbia compreso. questa non è una poesia sulla libertà. Il censore è colui che scrive, noi le sue vittime.

il 20/01/2004 alle 10:52

per caso abita in questa casa questo ...censore?

qual'è il suo nome?

ciao
pat.

il 20/01/2004 alle 11:31

Si,Cesca. Io ho scelto di farlo con la satira, alla maniera di Pasquino che si batteva contro il dispotismo assolutista dello stato pontificio a son di sonetti dissacratori ed ironici.
Grazie e un bacio a te
Andrea

il 20/01/2004 alle 11:57

E' un' opinione alquanto criptica, di non facile interpretazione la tua, Antonio. Potresti argomentarla ?
Andrea

il 20/01/2004 alle 11:59

Se abitasse in questa casa, Pat, la mia convivenza con lui non sarebbe certamente durata un anno e mezzo ! Tuttavia se hai letto le email del forum, c'è chi non sarebbe del tutto ostile all'istituzione di un simile ufficio. Io mi oppongo con l'unica arma che possiedo: la tastiera.
Un bacio
Andrea

il 20/01/2004 alle 12:05

Te l'ho detto. Stiamo riscrivendo la Storia. Del resto la Corsica se la sono presa i Francesi e noi due non resta che ciucciarci il dito. Hai ragione. Nessuno può decidere se quello che io scrivo è arte oppure meno. Può solo decidere se la gradisce o meno.
Un bacio da un lungherone secco quasi stritolato.
Andrea

il 20/01/2004 alle 12:08

Non è molto "politically correct" ma io non credo nella libertà di parola. Tutti noi siamo liberi, possiamo, alla luce delle nostre candele, nella sera, scrivere ciò che più ci aggrada.Ma La poesia non è evacuazione. E' un arte, un mestiere, di cui ci si impadronisce dopo anni di duro studio e lavoro sui testi. Qui si gioca a fare i poeti e va bene così (io più di tutti). Così mi piaceva capovolgere i tuoi intendimenti e farti censore di quest'arena (il sito) dove non sono troppi i versi elevati... comunque Complimenti per le rime , ben fatte...

ciao Antonio

il 20/01/2004 alle 13:04

ah, il caro e vecchio artritico articolo 21 della Costituzione della Res Pubblica Italiana..

salutamu

il 20/01/2004 alle 14:30

"Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume"

ah, il caro e vecchio buon custume...

Ave...ninchi...

il 20/01/2004 alle 14:58

Mi par di capire, Antonio che la mia risposta ti ha infastidito. Allora io ti dico: se la tua evacuazione fosse stata censurata secondo l'ufficio censorio dicui alcuni qui propongono l'istituzione, non ti sarebbe proprio importato niente ? Se il mondo accademico è stupido e bifolco, il Carducci è un coglione e l'arte è un mestiere che si impara, da chi lo impariamo ? Chi sono i maestri di bottega ? Chi li designa come tali ? Non certo il mondo accademico stupido e bifoloco. Allora chi ? Io ? Tu ? Da chi vado a 'scuola di poesia' ? Chi fa l' insegnate ? Chi lo nomina ? Magari parlo con qualcun'altro e mi dice che Carducci era un genio. Allora che faccio ? Vado a scuola dal Carducci o da qualcun'altro ? Il problema, Antonio, è che secondo me abbiamo ancora bisogna che qualcuno ci dica cosa è bello e cosa non lo è. E' un limite del mondo accademico e culturale: il principio di autorità.Un principio mutevole e capriccioso. Tu metti sullo stesso piano la penna e il bisturi come se parlare di emozioni e sentimenti sia operazione fredda e metodica che si possa imparare all'università. Tu pensi che le poesie si possano scrivere con la testa e che l'uso di termini elaborati e di riferimenti classicheggianti sia indispensabile per scrivere poesia. Io non sono d'accordo. Il "sao ke kelle terre per kelli fini ke ki contene.." è certamente importante quale più antico documento scritto in volgare rinvenuto e non è certamente una poesia. C'è un fatto che tu non consideri, Antonio. Il testo citato NON VOLEVA essere poesia. Era semplicemente il resoconto di una controversia giuridica. Le poesie goliardiche studentesche di cui ho parlato VOLEVANO essere espressione di uno stato d'animo, triviale e obnubilato dal vino quanto vuoi, ma uno stato d'animo.
Per quanto riguarda le poesie di Saffo, Cavalcanti ecc. posso risponderti che esse si sono affermate e hanno attraversato i secoli, sempre in base a quel principio di autorità che le ha tramandate fino ad oggi e che in tutti i secoli ha dettato i canoni del bello e del brutto. Il senso del bello, Antonio, è culturale. Esso contraddistingue un popolo, così come la lingua e i costumi.
Andrea

il 20/01/2004 alle 16:16

Il meccanismo della poesia del giorno, banny, risponde ad un criterio meramente meccanico. La poesia che è più letta diviene la poesia del giorno. Ti propongo un esperimento. Vai sula pagina di una qualsiasi poesia e premi 10 volte il tasto F5. Aspetta qualche secondo e quando la pagina ricompare nella sua interezza osserva il numero di letture in testa alla poesia. Noterai che tale numero si è incrementato esattamente di 10 volte. Quindi scrivere la poesia del giorno se si vuol truccare è facile. Basta pubblicarla, andarla a vedere, premere a raffica 100 volte il tasto F5 e il gioco è fatto. Del resto, torno a dire:chi si può arrogare il diritto di affermare che una poesia è più bella delle altre ? Nessuno. L'unico criterio è il consenso generale registrato dal numero di letture. Ammesso di non usare il tasto magico ! ;-)
Un abbraccio, un grazie e un sorriso a te
Andrea

il 20/01/2004 alle 16:48

Forse sei tu adesso a peccare di arroganza. Non ho di certo citato il "Sao etc." perchè ingenuamente ritenevo si trattase di poesia. L'ho fatto solo per insnuarti il pensiero che molti manoscritti vengono studiati al di là del loro valore artistico. Per l'importanza che rivestono nella storia di una lingua, nella formazione culrurale di un determinato periodo storico etc... In quanto alle cose che io ho la pretesa di scrivere, e dico pretesa perchè ogni volta che scrivo mi pare di offendere qualcuno, sei ancora tu a giudicare molto più di quanto non lo faccia io con te, o con altri. Non ho, forgiato a fuoco nella mente, come tu forse ritieni, un Canone cui aggrapparmi. Ho scritto, così come tutti gli altri, in preda a "condensazione emozionale". Con questo voglio assolutamente negare il principio che la poesia sia puro intelletto. La poesia è puro spirito. Dico solo che , per dirla con parole non mie, che "la tecnica è il miglior segno di buona volontà dell'individuo". Chi sono i maestri? da chi apprendere? da chi farsi guidare.
la fiamma più lucente è visibile a grandissime distanze.
Ti consiglio di affidarti al Genio. Leggi, ad esempio, i saggi dello zio Ezra (Pound). Lui ti guiderà dettagliatamente nelle torbide acque della letteratura mondiale di tutti i secoli.
Quanto alla cultura e al gusto. Pensi davvero che dei riferimenti culturali fin troppo precisi impediscano al senso del bello di farsi universale?.
(la voce del flauto\tocca l'ultima sponda.\è il tramonto, ed io vengo con te,\mio signore.\dall'alta costa sul lago\ancora mi volgo a guardare:\sul verde dei monti\s'adunano candidi cirri...
wang wei, p'ei ti. Cina circa 2800 anni fa.
Non c'è forse il senso del bello in questi versi?
Lascia stare la cultura mutevole
quella è COCA-COLA

Antonio

il 20/01/2004 alle 17:04

Forse sei tu adesso a peccare di arroganza. Non ho di certo citato il "Sao etc." perchè ingenuamente ritenevo si trattase di poesia. L'ho fatto solo per insnuarti il pensiero che molti manoscritti vengono studiati al di là del loro valore artistico. Per l'importanza che rivestono nella storia di una lingua, nella formazione culrurale di un determinato periodo storico etc... In quanto alle cose che io ho la pretesa di scrivere, e dico pretesa perchè ogni volta che scrivo mi pare di offendere qualcuno, sei ancora tu a giudicare molto più di quanto non lo faccia io con te, o con altri. Non ho, forgiato a fuoco nella mente, come tu forse ritieni, un Canone cui aggrapparmi. Ho scritto, così come tutti gli altri, in preda a "condensazione emozionale". Con questo voglio assolutamente negare il principio che la poesia sia puro intelletto. La poesia è puro spirito. Dico solo che , per dirla con parole non mie, che "la tecnica è il miglior segno di buona volontà dell'individuo". Chi sono i maestri? da chi apprendere? da chi farsi guidare.
la fiamma più lucente è visibile a grandissime distanze.
Ti consiglio di affidarti al Genio. Leggi, ad esempio, i saggi dello zio Ezra (Pound). Lui ti guiderà dettagliatamente nelle torbide acque della letteratura mondiale di tutti i secoli.
Quanto alla cultura e al gusto. Pensi davvero che dei riferimenti culturali fin troppo precisi impediscano al senso del bello di farsi universale?.
(la voce del flauto\tocca l'ultima sponda.\è il tramonto, ed io vengo con te,\mio signore.\dall'alta costa sul lago\ancora mi volgo a guardare:\sul verde dei monti\s'adunano candidi cirri...
wang wei, p'ei ti. Cina circa 2800 anni fa.
Non c'è forse il senso del bello in questi versi?
Lascia stare la cultura mutevole
quella è COCA-COLA

Antonio

il 20/01/2004 alle 17:04

Forse sei tu adesso a peccare di arroganza. Non ho di certo citato il "Sao etc." perchè ingenuamente ritenevo si trattase di poesia. L'ho fatto solo per insnuarti il pensiero che molti manoscritti vengono studiati al di là del loro valore artistico. Per l'importanza che rivestono nella storia di una lingua, nella formazione culrurale di un determinato periodo storico etc... In quanto alle cose che io ho la pretesa di scrivere, e dico pretesa perchè ogni volta che scrivo mi pare di offendere qualcuno, sei ancora tu a giudicare molto più di quanto non lo faccia io con te, o con altri. Non ho, forgiato a fuoco nella mente, come tu forse ritieni, un Canone cui aggrapparmi. Ho scritto, così come tutti gli altri, in preda a "condensazione emozionale". Con questo voglio assolutamente negare il principio che la poesia sia puro intelletto. La poesia è puro spirito. Dico solo che , per dirla con parole non mie, che "la tecnica è il miglior segno di buona volontà dell'individuo". Chi sono i maestri? da chi apprendere? da chi farsi guidare.
la fiamma più lucente è visibile a grandissime distanze.
Ti consiglio di affidarti al Genio. Leggi, ad esempio, i saggi dello zio Ezra (Pound). Lui ti guiderà dettagliatamente nelle torbide acque della letteratura mondiale di tutti i secoli.
Quanto alla cultura e al gusto. Pensi davvero che dei riferimenti culturali fin troppo precisi impediscano al senso del bello di farsi universale?.
(la voce del flauto\tocca l'ultima sponda.\è il tramonto, ed io vengo con te,\mio signore.\dall'alta costa sul lago\ancora mi volgo a guardare:\sul verde dei monti\s'adunano candidi cirri...
wang wei, p'ei ti. Cina circa 2800 anni fa.
Non c'è forse il senso del bello in questi versi?
Lascia stare la cultura mutevole
quella è COCA-COLA

Antonio

il 20/01/2004 alle 17:05

Forse sei tu adesso a peccare di arroganza. Non ho di certo citato il "Sao etc." perchè ingenuamente ritenevo si trattase di poesia. L'ho fatto solo per insnuarti il pensiero che molti manoscritti vengono studiati al di là del loro valore artistico. Per l'importanza che rivestono nella storia di una lingua, nella formazione culrurale di un determinato periodo storico etc... In quanto alle cose che io ho la pretesa di scrivere, e dico pretesa perchè ogni volta che scrivo mi pare di offendere qualcuno, sei ancora tu a giudicare molto più di quanto non lo faccia io con te, o con altri. Non ho, forgiato a fuoco nella mente, come tu forse ritieni, un Canone cui aggrapparmi. Ho scritto, così come tutti gli altri, in preda a "condensazione emozionale". Con questo voglio assolutamente negare il principio che la poesia sia puro intelletto. La poesia è puro spirito. Dico solo che , per dirla con parole non mie, che "la tecnica è il miglior segno di buona volontà dell'individuo". Chi sono i maestri? da chi apprendere? da chi farsi guidare.
la fiamma più lucente è visibile a grandissime distanze.
Ti consiglio di affidarti al Genio. Leggi, ad esempio, i saggi dello zio Ezra (Pound). Lui ti guiderà dettagliatamente nelle torbide acque della letteratura mondiale di tutti i secoli.
Quanto alla cultura e al gusto. Pensi davvero che dei riferimenti culturali fin troppo precisi impediscano al senso del bello di farsi universale?.
(la voce del flauto\tocca l'ultima sponda.\è il tramonto, ed io vengo con te,\mio signore.\dall'alta costa sul lago\ancora mi volgo a guardare:\sul verde dei monti\s'adunano candidi cirri...
wang wei, p'ei ti. Cina circa 2800 anni fa.
Non c'è forse il senso del bello in questi versi?
Lascia stare la cultura mutevole
quella è COCA-COLA

Antonio

il 20/01/2004 alle 17:06

Caro Andrea, non ho potuto seguire bene i prolegomeni che hanno ispirato, immagino, il tuo sapido sonetto. Mi sto documentando meglio e poi risponderò anche alle e-mail ricevute sul tema. Mi piace questa tua pungente ironia sul personaggio in questione. L'argomento è serio. Non sono per la censura ma certamente mi piace la "qualità", dal mio punto di vista s'intende. Tuttavia non voglio tarpare la bocca a nessuno, anche se sarebbe meglio che, a volte, lo facessimo da soli! Con maggiore consapevolezza e senso della misura, anche a favore del buon gusto. Ma questo non si impara facilmente. E adesso sono diventato un bacchettone moralista anch'io :-)))
A presto! Un saluto caro.
Max

il 20/01/2004 alle 17:08

Ciao Andrea,come vedi sono tornato e` ormai quasi un mese che manco da p.h.,un mese per me molto intenso,ho dovuto studiare tanto...ma a quanto pare lo e` stato anche per p.h.,mi nsono giunte delle mail,che non ho comprese fino in fondo,si parlava di leadership,di voti "venduti",mha!Ho preferito non entrarci...Io cmq sono tornato soprattutto per i vostri testi...A questo tuo do` un 5...tutto il; resto..importa poco//a prsto...Do

il 20/01/2004 alle 17:37

Per Antonio

Antonio...perchè arroganza ? Io sto semplicemente affermano le mie opinioni, forse in modo forte e passionale, seguendo le inclinazioni del mio carattere. Se in qualche punto ti sei sentito offeso, te ne chiedo scusa. Ho capito benissimo che non stavi annoverando il 'sao ke kelle terre' fra le poesie. Qui tu mi hai frainteso. Io ho affermato che tale brano non è poesia non perchè oggettivante non lo è ma, perchè NON VOLEVA essere poesia, ma un resoconto. Gli studenti della Sorbona VOLEVANO scrivere poesia, perchè descrivevano stati d'animo, pur triviali e scurrili.
Io non volevo affermare che la tua poesia, che fra l'altro ho trovato intrigante, non è poesia. Non lo voglio affermare per nessuna poesia ! Tu mi dici: Ezra Pound era un genio. Sei tu a dirlo ? E' l'ambiente critico-letterario internazionale a dirlo ? Quello stesso ambiente che tu definisci incompetente ? Puoi continuare a citarmi 100 autori diversi, ma tornerò a ripeterti: CHI dice che sono meravigliosi, eterni e universali esempi di bellezza ? Allora io ti propongo un esperimento. Leggi una poesia del Cavalcanti ad un cittadino dell'Atene classica e ascolta cosa ne pensa in proposito! Se la bellezza è universale, dovrebbe piacergli. Francamente ne dubito. Cavalcanti e il cittadino greco appartengono a due CONTESTI CULTURALI diversi. I primi compositori romantici erano considerati dai più forieri di sinfonie sgradevoli e cacofoniche perchè si discostavano dai criteri classici di composizione. Potremmo oggi dire la stessa cosa di Dvorak, Smetana, Tchaicovsky ? Possiamo definire brutte le loro opere ? Perchè no, secondo te ? Eppure non fu così all'inizio del Romanticismo. Se una cosa è bella lo è dall'inizio. O forse si IMPARA a sentirla come bella ? Eppure non sto parlando di COCA-COLA, ma di musica classica.
"la tecnica è il miglior segno di buona volontà dell'individuo"
Perfettamente daccordo con te. Ma che c'entra con la poesia? Se perfeziono la tecnica significa che sono volenteroso, ma non per questo automaticamente poeta. Le due cose non si escludono a vicenda.
La poesia che tu mi proponi è molto bella, ma onestamente Antonio fatico a considerarla più bella di tante altre che ho letto su questo sito. Se tu mi dici che è un capolavoro universale, però, io ci devo credere. Significa che anche noi poveri 'emettitori' abbiamo qualche speranza di immortalità. Chi sa. Magari c'è un critico di fama che sta sfogliando le nostre poesie. E la fama, ti garantisco, ha il suo peso.
Andrea.

il 20/01/2004 alle 17:45

Grazie, Max. Giustissimo Max. Se leggi l'email che ho postato capirai la mia posizione che in larga parte coincide con la tua. L'autoregolamentazione non è qui un frutto del libero arbitrio. E' endemica, per la natura stessa di questo sito.
Un caro saluto
Andrea

il 20/01/2004 alle 17:58

Ti ringrazio Domenico. Avevo notato la tua mancanza.
Un caro saluto a te
Andrea

il 20/01/2004 alle 18:01

Caro Abdrea,

A questo punto spero di non annoiarti, rispondendo sempre alle tue risposte sui miei commenti...Ho l'impressione che stiamo girando attorno al medesimo problema senza accorgerci di avere opinioni, alla fine, concordanti.
Ad ogni modo, è vero, a un cittadino greco dell'atene classica di Guido non gliene potrebbe fregare di meno. (purtroppo, però, tale esperimento per me non è praticabile, a meno che non venga inventata la macchina del tempo nei prossimi 50 anni!!!!) Ma tu non puoi invertire il problema!!! Siamo noi, infatti, ad essere in grado di apprezzare Cavalcanti, tanto quanto la tragedia classica greca. Al di là del significato storico-politico di cui essa era veicolo, per ciò che ci dice sull'UOMO.
Su POUND. lui contro quel sistema accademico di cui parlavo ha sempre tenacemente combattuto con gli scritti e con i fatti. Portando alla ribalta meritevoli, giovani artisti. permettendo loro di pubblicare le proprie opere sulle riviste. Patrocinando, anche economicamente, concerti di giovani musicisti, mostre di pittori e scultori etc... Ed è stato solo lui, e nessun altro, ad imporsi all'attenzione dei fruitori di cultura di oggi e di ieri, grazie al suo incontestabile Genio. Un Genio che però egli nutriva ed educava anno dopo anno come si alleva un bambino (la tecnica). Quanto ai compositori romantici. Non voglio adesso e non volevo assolutamente negare la possibilità di IMPARARE ad amare una presunta opera d'arte.
Non è questo che inficia quel principio di universalità di cui mi sto facendo con te così strenuo difensore. così come non è una prova di questo il fatto che tu non giudichi un capolavoro la poesia cinese che ho citato. NON è un capolavoro. Mi basta il fatto che tu non abbia l'impressione sia stata scritta da un marziano, e non ti sia estraneo quel senso di serena luminosità e leggiadria per me così evidente.
Ancora. La vera opera d'arte (e con questo alludo sì ai capolavori) è perfetta figlia dei suoi giorni, ma al tempo stesso assolutamente universale.


P.S. quanto al mondo accademico questo è SPESSO, non sempre, stupido e bifolco.

il 20/01/2004 alle 18:37

Ho letto tutto attentamente
sono sempre contenta quando si legge una poesia che fa discutere e scambiare idee, come questa appunto.
In proposito ho diverse opinioni, tutte contrastanti tra loro,
ma mi fa piacere sapere che c'è chi si esprime con decisione
solo che le vostre argomentazioni mi affascinano tutte e dunque, mi trovo sempre al punto di partenza, provo a fare un puzzle, prendendo dei frammenti qua e là di ognuno:

Quello che hai scritto è interessantissimo
Tutti noi siamo liberi, possiamo, alla luce delle nostre candele, nella sera, scrivere ciò che più ci aggrada.
per caso abita in questa casa questo ...censore?
Se abitasse in questa casa, la mia convivenza con lui non sarebbe certamente durata
il potere della poesia, dovrebbe unire e non dividere.
ah, il caro e vecchio artritico articolo 21 della Costituzione della Res Pubblica Italiana
La bellezza non appartiene alla sfera dell' 'oggettivo'
Non credo che necessariamente tutto ciò che è oggetto di studio
sia degno delle nostre migliori attenzioni. Molto spesso il mondo accademico è stupido e bifolco.
L'eternità dell'arte è la prova della sua oggettiva purezza.
preferisco 'poetare' con quel poco che so
Il problema è che abbiamo ancora bisogno che qualcuno ci dica cosa è bello e cosa non lo è.
La poesia è puro spirito.
Non sono per la censura ma certamente mi piace la "qualità", dal mio punto di vista s'intende
tutto il resto..importa poco
(la voce del flauto\tocca l'ultima sponda.\è il tramonto, ed io vengo con te,\mio signore.\dall'alta costa sul lago\ancora mi volgo a guardare:\sul verde dei monti\s'adunano candidi cirri...)
La poesia che tu mi proponi è molto bella, ma onestamente fatico a considerarla più bella di tante altre che ho letto su questo sito. Se tu mi dici che è un capolavoro universale, però, io ci devo credere. Significa che anche noi poveri 'emettitori' abbiamo qualche speranza di immortalità.


…trovo così la via della risposta, ma mi manca, dopo tanto lavoro, un pezzo

ricongiungo tutto
con il mio bacio per voi
Kat



il 20/01/2004 alle 19:40

Noi apprezziamo il Cavalcanti e la tragedia greca, Antonio, perchè siamo arrivati dopo ! Non ti fa sorgere nessun sospetto questo ? Se il cittadino Greco fosse vissuto dopo il Cavalcanti, probabilmente ne avrebbe apprezzato la genialità! Il senso di bello è sottoposto all'evoluzione ! Come si può pensare che sia 'oggettivo' ? Voglio riassumerti gli aspetti di questa nostra discussione.

Il senso del bello è personale (qualcosa può piacerti d'impatto, aprioristicamente) oppure è generale.

Se è personale è chiaramente non 'oggettivo'

Se è generale esso si impone col tempo. Si IMPARA come tu stesso ammetti. Non si è mai visto nella storia un movimento culturale o artistico che si è imposto generalmente e immediatamente.

Se il senso del bello generale si IMPARA significa che ci deve essere qualcuno che lo insegna. Di solito è un meccanismo simile al passa-parola. Qualcuno di particolarmente autorevole scrive una buona recensione. Altri meno autorevoli seguono il suo esempio e in questo modo si crea il CONSENSO. Gli opinion maker da che mondo e mondo sono sempre esistiti. Funziona così o no ?
C'è di più Antonio. Il CONSENSO si tramanda e la sua capacità di propagazione nel tempo è direttamente proprozionale all'autorevolezza dei vari 'ripetitori critici'.

Con questo non ho intenzione di convincerti. Rispetto la tua opinione così come rispetto la mia.
Credo solo di aver suffragato il mio punto di vista, con indizi (non prove certe) piuttosto credibili.
Andrea

il 20/01/2004 alle 20:33

E' un simpatico collage, cara Kat. La verità dove è ? Boh !! La verità come la bellezza non è 'oggetiva' ;-)
Un bacio a te da me
Andrea

il 20/01/2004 alle 20:36

Catonesca nel titolo. Mi ricorda una goliardesca Ifigonia in Kulide...
Sei stato bravo e oculato nel lanciare gli appropriati strali, caro Andrea e condivido ciò che scrivi e hai scritto. In mailing ho detto anche io qualcosa...
L'auto censura è per pochi...eletti.
Ripeto: Non ti curar di lor ma guarda e passa.
E vedrai che, alla fine, trionfa la Verità e quindi la Poesia: Ancelle divine...
Un caro e affettuoso abbraccio
Ernesto

il 20/01/2004 alle 22:50

Da quando esistono , nonostante saccenza si adeguano ai tempi in cui vivono !da quando essi esistono ...le persone continuano a scrivere ciò che pensano continuano a lanciare messaggi ed anche quelli nascosti poi vengono alla luce , forse c'è buona volontà in loro o forse ?solo a norma di legge , comunuqe fatta la legge trovato l'inganno il resto vien da se ed il buon senso pure
bacio MG:)

il 20/01/2004 alle 23:01

eh eh eh Ti rivelo un segreto! Io di cognome faccio CATONI !! :-)
Raccolgo il tuo invito perchè riconosco l'autorevolezza della tua maggiore esperienza di vita. Purtroppo è anche vero che io sono fatto a modo mio: amo la dialettica. Non ci posso far niente.
Ti ringrazio dei complimenti e ricambio di cuore l'abbraccio.

P.S. Spero di conoscerti a Prato.
Andrea

il 20/01/2004 alle 23:09

eh eh eh. In PVT ho evidenziato il danno che la censura preventiva ha causato a te autore e a noi fruitori delle tue opere, defraudati di una parte di esse. Se però caldeggiassi seriamente l'introduzione di un filtro qualitatativo, allora dovrei ricredermi. Se le poesie di Nino ci danno il mal di testa non ce lo possiamo certo far passare con la ghigliottina. Magari le tue poesie passerebbero e quelle di altri, meno dotati dal punto di vista della complessità espressiva, ne sarebbero danneggiati. Il problema è che se qualcuno d'arbitrio decide che le poesie di Nino non devono passare, quello stesso qualcuno, adottando criteri propri e arbitrari, può decidere che anche le poesie di Bixio, che magari non sono state scritte senza nessun intento goliardico, ma solo fraintese. Io penso che questo sia pericoloso. Domani posterò una poesia di esempio riguardo a quest'ultimo concetto espresso. Dopo non romperò più le scatole e per quanto mi riguarda questione sarà conclusa !!
Un caro abbraccio a te e complimenti per l'intelligenza dimostrata nell'accettazione della satira
Andrea

il 20/01/2004 alle 23:26

Hai ragione MG. Il comune senso del pudore e il comune senso del triviale sono concetti che mutano col tempo e non sono certo assoluti.
Grazie e un bacio a te
Andrea

il 20/01/2004 alle 23:30