I tetti aguzzi delle case mi graffiano con le loro tegole color argilla.
E non riesco a sopportare i grattacieli che deviano prepotentemente il mio corso.
La metropoli mi intossica di gas nauseabondi che tento di spazzare via
con benefiche folate,rendendo l’aria nuovamente respirabile.
So che a volte divento cattivo,ma non è del tutto mia la colpa:
non avete mai pensato agli uragani come alla forza della Natura
che si ribella,mentre voi tentate di rinchiuderla in gabbie di ferro e acciaio?
Ma so che mi amate quando mi trasformo in docile brezza d’estate,
lungo le rive dei mari,dei laghi. E fiumi e ruscelli increspo,coccolato
da montagne e valli sinuose che attraverso spazzando via le nere nuvole
di un temporale improvviso,riportandovi la vostra amata Estate.
Non accusatemi,perdonatemi e in certi casi dovreste addirittura ringraziarmi.