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flo
Pubblicata il 09/01/2002






Ali distese di bianchi gabbiani
librate in volo leggero, chissà
verso mistici lidi lontani
in un piccolo mondo di libertà.

Si allontana ignoto, lontano
sibilante e rapido, un treno che va;
diventa piccino, sparisce pian piano
fischiando, corre verso la libertà.

Con in mano un nodoso bastone
sfinito e sudicio, nulla non ha
barcollante un vecchio barbone
ostenta beato, la sua libertà.

E tu che ti vanti sol di te stesso,
pieno di tutto e della tua vanità,
vittima del tuo ben magro progresso
non sogni che un pizzico di libertà.

Poesia edita da Libroitaliano


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Libertà.
Magica parola a cui si affidano grandi spazi da solcare ( i gabbiani : come il titolo del mio sito ), invece la ritroviamo a guadagnarcela per pochi istanti.
Noi sembriamo liberi, ed invece incanalati su binari senza scampo.
Il barbone libero di muoversi, ma prigioniero della società dei consumi, perchè anche lui costretto a combattere giornalmente per procurare un pò di cibo.
E la libertà dov'è ?
Forse solo nei nostri sogni di evasione, forse nelle ali del gabbiano.
Ben fatta
Luigi

il 10/01/2002 alle 00:20