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Pubblicata il 14/01/2004
Incanto spezzato 14.01.2004

Scissi ellissi
nel fragoroso
infrangere
d’un sogno

Spuma di pensieri
accarezzava
la luna
m e n t r e
inquieta la ragione
s’nterrogava

Senza scie
senza rimpianto
torno indietro
nel mio bozzolo
d’incanto

Riprendo la mia perla
- la custodisco –
e nella sua conchiglia
la ripongo


Poe
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Emmm...veramente non si potrebbe
considerare una " spazio-temporalità",
tu vedi la notte legandola alla condizione di sogno,
eppure il sogno non avrebbe un suo spazio intrinseco poichè il sognare è associabile ad un fantasticare, azione che nasce da fantasia, da dono dell'immaginazione che scatena un moto nel suo immaginario come costante che possa allontanare o arricchire la fantasia, un cammino di " vita parallela" capace di dare individualità e ricchezza al soggetto sognante.

Un sorriso
Poe

il 14/01/2004 alle 17:23

Una poesia che mi ha subito attirato dal punto di vista stilistico, con l'uso molto particolare del verso. Leggendola poi altre volte, ho notato come questa struttura stilistica fosse esattamente funzionale alla poesia stessa e quella perla, forse, è il tuo sentimento di amicizia, ferito o non capito, che tu riponi, in attesa di potere nuovamente regalarla a qualcuno che la meriti. Un bacione a te.
Michele

il 14/01/2004 alle 17:26

Si, ho adattato la struttura al tema, poesia scritta in macchina ed è vero, la " perla" è il nucleo del Sè che si dona ma che se si avverte l'incomprensione si trattiene per rivitalizzarsi...
Un modo , il mio per essere espressa in metafore un pò più chiuse...
Un abbraccio
Poe

il 14/01/2004 alle 20:50