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Pubblicata il 14/01/2004
Ho coltivato l'anima
a maggese
rubando grappoli
di vita
ad un filare di passioni
Son folle
forse
se Inverno è frutto
da gustare acerbo
e solo i miei pensieri
ardo nel camino
Il cielo è tessuto
madido di amori
mai vissuti
ed io ne vesto l'abito
perchè a versare
lacrime di notte
è impudico e saccente
aver coscienza
nuda
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Già di grande effetto nel bel titolo denso! Immagini metaforiche assai belle, profonde, di sottilissima autoironia e intima consapevolezza di un vivere che sempre si cerca, oltre gli schemi comuni, nel gusto della scoperta. Molto apprezzata caro Andrea!
Un caro abbraccio.
Max

il 14/01/2004 alle 10:05

Intensa poesia, ricchissima d'immagini splendide, molto introspettiva e profonda, io la sento molto sussurrata, come una sorta di monologo interiore con cui stai arando il tuo terreno dentro... o almeno questo è ciò che ha regalato a me, nel mio sentire... davvero meravigliosi versi, me li conserverò...
Un abbraccio sorridente,
Ema

il 14/01/2004 alle 10:25

Grazie, caro Max. Un vivere che sempre si cerca..Si, è il mio vivere...
Un caro abbraccio a te
Andrea

il 14/01/2004 alle 12:03

Grazie, Ema. E' un monologo in effetti. Sono contento di questo mio 'inconsapevole' regalo :-)
Un abbraccio a te
Andrea

il 14/01/2004 alle 12:05

Grazie, Francesca.
Un bacio
Andrea

il 14/01/2004 alle 14:29