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Pubblicata il 13/01/2004
Tintinnano lontano
conti
che falangi affilate
di coltelli
cristallini
sfogano
sull'umano scoglio
del calvo marìn picchio
ch'ancor testardo
con la spenta
bianch'anima sua
fa stran botte

L'contorno informe delineando
si va
nella polvere
a ricamo
distesa
su tempie
rugose,

Già vecchie:
dell'amoroso
ricordo
sbiadito bagaglio
conservano

...di rossa vita
ormai
è sì privo,
ch'ì giovanil fochi
fiochi
rassegnarsi vede,
e nella violacea eclissi
d'improvviso
l'mar abbraccia
a pace eterna
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Forse per me hai inserito termini un pò troppo ricercati ma soprattutto delle immagini che non riesco a distinguere. Sicuramente saranno delle allogorie di cui non riesco comunque a coglierne il vero effetto.
Mi fido comunque della tua lirica che ho sempre apprezzato e goduto!
Spero di esser frainteso, e salutandoti ti auguro una buona serata!
;-)
M'

il 13/01/2004 alle 22:11

Sto attraversando un momento delicato, di metamorfosi stilistica direi. E' vero le immagini sono in minor numero e piu' nascoste, ti consiglio di rileggerla e spero che arrivino anche a te.
Hai comunque colto nel segno, in questo periodo ritocco le poesie composte da un punto di vista formale, poiche' ne sono insoddisfatto.
Il mio vero problema, credo, è che sono lontano da casa, e quindi sono lontano da me stesso. Nei lunghi soggiorni fuori (uni) infatti la mia capacità di trasferire le sensazioni in poesia si affievolisce, anche a causa del fatto che non ho spazi personali vivendo in una doppia (ed essendo la poesia per me un segreto personale).
Pazienza.
Fondamentalmente nella prima strofa volevo trasmettere la pressione economica che ci opprime tutti: i "conti" che come "coltelli cristallini" si sfogano su tutta la comunità, lo "scoglio umano", poi il "calvo marin picchio" sta per metafora all'uomo che vive in vita come un uccello fuori del suo habitat naturale... infatti il picchio diventa marino e si azzuffa perennemente con se stesso, anche se oramai la vita sta finendo "la spenta bianch'anima". Nella seconda la polvere la fa da padrona attenagliando le tempie, quindi la mente che è vecchia e non riesce piu' neanche a ricordare distintamente l'unico vero, e frainteso, motivo di vita che è l'amore. Infine tutti gli ardori giovanili, ormai spenti dall'età, affogano nel mare durante un'eclissi, dando la pace ad un cuore calpesto e grigio che spero non m'apparterrà mai.

Grazie del tuo commento, e scusa la lunghezza della mia risposta :)

Krys

il 13/01/2004 alle 22:57