Forse per me hai inserito termini un pò troppo ricercati ma soprattutto delle immagini che non riesco a distinguere. Sicuramente saranno delle allogorie di cui non riesco comunque a coglierne il vero effetto.
Mi fido comunque della tua lirica che ho sempre apprezzato e goduto!
Spero di esser frainteso, e salutandoti ti auguro una buona serata!
;-)
M'
Sto attraversando un momento delicato, di metamorfosi stilistica direi. E' vero le immagini sono in minor numero e piu' nascoste, ti consiglio di rileggerla e spero che arrivino anche a te.
Hai comunque colto nel segno, in questo periodo ritocco le poesie composte da un punto di vista formale, poiche' ne sono insoddisfatto.
Il mio vero problema, credo, è che sono lontano da casa, e quindi sono lontano da me stesso. Nei lunghi soggiorni fuori (uni) infatti la mia capacità di trasferire le sensazioni in poesia si affievolisce, anche a causa del fatto che non ho spazi personali vivendo in una doppia (ed essendo la poesia per me un segreto personale).
Pazienza.
Fondamentalmente nella prima strofa volevo trasmettere la pressione economica che ci opprime tutti: i "conti" che come "coltelli cristallini" si sfogano su tutta la comunità, lo "scoglio umano", poi il "calvo marin picchio" sta per metafora all'uomo che vive in vita come un uccello fuori del suo habitat naturale... infatti il picchio diventa marino e si azzuffa perennemente con se stesso, anche se oramai la vita sta finendo "la spenta bianch'anima". Nella seconda la polvere la fa da padrona attenagliando le tempie, quindi la mente che è vecchia e non riesce piu' neanche a ricordare distintamente l'unico vero, e frainteso, motivo di vita che è l'amore. Infine tutti gli ardori giovanili, ormai spenti dall'età, affogano nel mare durante un'eclissi, dando la pace ad un cuore calpesto e grigio che spero non m'apparterrà mai.
Grazie del tuo commento, e scusa la lunghezza della mia risposta :)
Krys