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Utente eliminato
Pubblicata il 13/01/2004

Eccomi,
dunque,
a rimirar sommessi
tramonti d'inverno,
con la Morte
che si mesce tra i cieli
di questo solitario
giorno in dissolvenza.

Al di là d'infauste cime
mi piace pensarti
perfetta,
di Bellezza autentica l'imago,
immobile
e
accessibile
a chi d'Amor è degno
a chi ha in cuor l'Umanità.

E
forse,
t'ho già scorto
altrove
in qualche sguardo disperato,
forse,
m'hai sfiorato appena
dileguandoti
nell'ombra,
affinché io seguissi il barlume
affinché m'accorgessi di Te;

o
forse
mi sei sempre stata accanto
a soffrire per me
a dolerti

di quest'umana Indifferenza
che m'inquieta.
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Candore - 13.01.2004


All'umana indifferenza
che più non legge
nell'anima pura
e nel cuore del mondo
Resta il silenzio
senza sconfitta
di ricordi legati
come arcobaleni
All'umano ritrarsi
tra ali di folla
alla voce del dubbio
lascerai ora solo
quel candore
che avvolga lo stupito
e incredulo senso
di chi non conosce
le tue aurore
Nate dal nulla
e cercate nel fumo
che tutto cancella
per poi donare
nuovi colori :
Solo Speranza
è il suo nome

Poe

il 13/01/2004 alle 21:26

...non so perchè ma i tuoi versi mi affascinano, e m'inquietano.....sono profondi....sanno comunicare quelle sensazioni che si possono percepire solo vivendole in prima persona.....COMPLIMENTI!
Mary

il 13/01/2004 alle 21:31

l'idifferenza è la peggior malattia che uomo possieda ma non credo ti appartenga non c'è miglior prova di questa tua poesia
bacio MG:)

il 13/01/2004 alle 22:06