PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 13/01/2004
Al tramonto d'acciaio
assistettero bruciati
i fantasmi degli alberi
mentre abbracciati
gli ultimi amanti
esalavano sospiri
destinati all'isolamento
dentro moderne caverne
sospese nel nulla

.....corri, corri in girotondo
si è fermato il tempo felice

adesso avanza la fuliggine
della nostra follia
a coprire la visione
che distrutti osserviamo
per l'ultima volta scomparire
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"vedremo soltanto una sfera di fuoco
più vasta del sole più grabde del mondo
nemmeno un grido risuonerà...
E noi non ci saremo"
ma dai tui versi sembra che tu abbia il timore che noi si sia condannati invece ad esserci....
Non che il non eserci mi tranquillizzi ma allonta lo spettro del completo annientamento più in là
dentro altre vite e dentro altri spazi,
take five..
Versi tetri e inquietanti, come spesso i tuoi...
Ciao Sergio

il 13/01/2004 alle 14:25

Vedi, noi ci saremo. Credo che ormai non si debba considerare la distruzione totale come un momento molto lontano da noi: di fatto sta già accadendo. Forse, l'unica speranza che ci rimane, è capire se si può porvi rimedio o meno; ma da come la popolazione mondiale reagisce a determinate problematiche ( cioè fregandosene) mi par di capire che si è ben lungi da ciò.
Volevo dire questo. Ci saremo, ci siamo già e se non ci saremo qualcuno, più avanti, darà, giustamente, la colpa a noi.
Grazie per l'attenzione e per il commento.
Cordiali saluti da un mondo insano.
Francesco

il 13/01/2004 alle 16:55