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Pubblicata il 08/01/2002
Caldo è l'attimo che volge al desìo
e che sublime,
e ingordo,
e istintivo consente ai miei occhi
di meravigliarsi di siffatta sensualità,
e chini di pudore ammirare i tuoi bianchi fianchi volgersi
in capricciose giravolte e le tue lunghe gambe
intrecciarsi frenetiche in grovigli di piacere.

Quieta l’anima mia osserva la tua mano
che accarezza con fare infantile il bordo del seno
e gelosamente il tuo palmo lo racchiude così soffice
stringendolo con la delicatezza di una mamma
che porge il nettare suo al figlio affamato.

Miele scende dalle tue labbra quando sussurrano il mio nome,
e quando caldo m’avvolge in spire conturbanti,
frantumando in mille schegge impazzite la mia tranquillità.
Odo la certezza d’un incontro di corpi nei caldi panni di donna,
quando la tua mano scende sul piatto ventre
e le tue dita disegnare in esso nuvole voluttuose
cariche d’energia sensuale, pronte a far scendere gocce
d’una pioggia beata al culmine dei sensi.

Esuberanti e maliziose le tue gambe accavallandosi,
nascondono al mio sguardo il delizioso fulcro del desiderio,
celato, timoroso, pudico e solenne
che sopisce ed allevia i miei dolori custodendoli
nei bagagli d’un sogno antico in cui il contatto con la tua pelle
accompagna i miei sonni.

Esilarante,
ora,
la mia bocca si appresta ad assaporare
il cibo che mi è stato offerto con così tanta passionalità
e vulnerabilmente le mie mani si sciolgono sulla pelle tua.

Conturbante,
ora,
ti abbandoni nel viaggio d’immenso che cerco di farti scoprire
dopo che hai riacceso le mie passioni e ridestato le mie pazzie,
dando una scossa permanente al mio desiderio.
Ora che io regalo a te
ciò che i miei occhi hanno goduto perlustrando il tuo corpo,
ho la beatitudine di crogiolarmi nelle tue calde spoglie
e la consapevolezza nel donarti il mio piacere
appagandoti con la stessa letizia dei nostri capricci.
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