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Pubblicata il 12/01/2004
Che correre
per pendii pensierosi
e fermarsi ad accogliere
punti e virgole fioriti
è sentirsi
egualmente appagati
ché chiedere come stai
non è banale

lavare e strofinare
parole
e togliere macchie
del non perdono
é facoltà propria

ché porgere un bicchiere
vuoto
è crudele
la sete va appagata

ché alzare braccia al cielo
e arrivarci
nell'onirico mondo
su tela di pittori
è l'incanto

che poi la combinazione
di sette note
creano arte
e suono
intorno all'enigma
prigioniero
nel suo stesso
tabernacolo d'oro.


OLIMPIA


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olimpia, mi hai disarmato, e si che sono un samurai, ma non ho cal pito nulla, un aiuto ti prego.
da parte mia un bacio ed un "a dopo"
yama

il 13/01/2004 alle 00:53

non e' un enigma, e' una piccola parte della vita, che puo' essere anche tutta...certo che a me le tue rime sono molto piaciute
saludos
Luna

il 13/01/2004 alle 11:11