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Pubblicata il 07/01/2004
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Angeli di terra,
corte ali alla mente
ancorata nel greve
d'involucri alieni,

ma bianca lucente
la veste di gioia
d'un loro sorriso,
a rifletter sguardi
che d'infinito sanno,

da finestra d'occhi
piccoli e innocenti,
ove, inconsapevole,
troppo amor trabocca,
per uomini di pietra.



* colonna sonora: Svefn-g-englar, dei Sigur Ros
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Grazie carissima, so che la percepisci esattamente come me.
Un caro abbraccio
Ax

il 07/01/2004 alle 22:59

Ciao Alessandro! Ti ritrovo con questa...ode agli angeli innocenti, capaci solo d'amore, di fattura delicata e purezza lirica, in felice allegoria, che contrappone al rifugio dell'afflato d'infinito quella umana condizione "di pietra", quel rovescio tragico della medaglia intimamente percepito e sofferto in questo limbo di terra, esattamente "tra parentesi d'eden", come tu dici. Hai accompagnato con (per me) ignota colonna sonora. Mi fido della tua sensibilità e apprezzo :-) Mi fai pensare a quel che sto leggendo in questi giorni sulla Metafisica della Qualità. Ne riparleremo! :-)
Un saluto carissimo.
Max

il 08/01/2004 alle 15:01