UN GIUDICE
Tu, leguleio, come tronfio babbuino,
più che sentenziar, tue sentenze sputi,
battendo rabbioso il martellino,
travisando realtà, giustizia rubi.
Interpretar verità par t'aggradi,
si da scambiare bianco con il nero
e a specchio di tuoi pensieri radi,
l'intento errato prendi per vero.
Tanto par prevenuto il tuo agire
che a contraria prova non dai peso,
e lezione non t'astieni d'impartire.
Così del giusto indossi il manto,
per mascherare tua intolleranza
e di falsa modestia farti vanto.
(per un amico giudice che - per fortuna - è l'opposto di quello qui sopra :-)
yama