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Utente eliminato
Pubblicata il 06/01/2004
Ti guardo or che uggiosa
Di tuo volto l’imago fugge
Dal promontorio argenteo
Della mia immaginativa.

Piegandomi legherò altrove
Fantasie come rami
Intonsi, t’avvinsero
Odorosi di salice.

Non più voci di tamerici
Nel vento e tace
Il mare tra scogli aguzzi.

Ascolto il silenzio
Cinguettante del sole
Nascente.


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Come sai m'è piaciuta molto questa tua... ma adesso sono indeciso, tra le prime due strofe... sono entrambe splendide, ma adesso adoro la seconda...!
Un bacio
axel

il 06/01/2004 alle 10:04

A Occam hai rammentato Ungaretti; a me, invece, Montale... comunque siamo sempre nell'area della grande poesia ed, in effetti, anche questa tua lo è. Un salutone a te.
Michele

il 06/01/2004 alle 12:32

Solitaria e pensosa, abbandonata ormai anche dall'immagine (di un lui?...) che ancora nella tua immaginazione viveva...
Ammetto di aver letto poco di Ungaretti e Montale, eppure mi associo a Lamberto e Michele perchè questa tua è bella davvero... raffinata, nella forma e nel lessico sempre più "levigato", avvolge piano piano per poi giungere al cuore del lettore, in un silenzio luminoso...
Un abbraccio
Eros

il 06/01/2004 alle 19:02

Giusto ciò che dice trigorin. C'è un dolce collegamento con le descrittive di Montale ed un suono melodioso che lo ricorda molto.
;-)
M'

il 06/01/2004 alle 19:48

mi sono beata di questa poesia come quando lo spettacolo mi si presenta sempre nuovo ed avvincente in natura
Saludosssss
Luna

il 07/01/2004 alle 10:54

Quattro strofe in crescendo che fanno risaltare l'iimmagine cinguettante in silenzio del sole nascente.......
Ciao, Carmen

il 07/01/2004 alle 11:47

Quattro strofe in crescendo che fanno risaltare l'iimmagine cinguettante in silenzio del sole nascente.......
Ciao, Carmen

il 07/01/2004 alle 11:48