Interessante poesia. Mi pare che qui venga ribaltato il concetto espresso nella tua precedente " Ed è mattino ". La, infatti, si attendeva con ansia la prima luce del giorno, qui, invece, si spera nella calma e nella quiete del sonno e del sogno... forse sono le due facce della stessa moneta. Un bacione a te.
Michele
Con il fatto che scrivo anche ad orari notturni , è poi difficile stabilire quale poesia venga prima e quale dopo : questa è precedente ad "E' mattino" che ho scritto stamattina.
Dunque l'oscillare e la confusa apparenza della luce che si vorrebbe evitare e dell'ombra che si cerca come " luogo parallelo di luce" è quel cercare irreale come reale e il rifiuto della realtà ( luce quotidiana) con la ricerca della notte come luogo del sogno. Come vedi i temperamenti o i vissuti possono essere differenti come diverso è stato lo spunto preso - esperienza su come si viva la notte - qualcuno la vive come da scacciare come un demone ( per timore) altri invece la cercano come rifugio.Io personalmente non ho discrepanze con le " due realtà" - solare e notturna - ma la notte è maggiore ascolto interiore favorito dal silenzio.
Un abbraccio
Poe