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Pubblicata il 03/01/2004
Un assordante tacito silenzio
grida, urla, risalta, rimbomba
come squillante suono di tromba,
dentro una stanza
piena di gelida tristezza,
in una notte calda
misera di brezza.
Quattro mici uniti
miagolano abbandonati,
quattro amici divisi
si sono ormai allontanati
e hanno preso tutti la propria strada:
il precipizio,
la discesa,
il volo,
la scalata.
Il vecchio pendolo
scandisce un nuovo secondo
che mi è sempre uguale ma che è
diverso in ogni stanza del mondo.
Guardo con gli occhi della mente altri occhi,
gli occhi di una notte che muore
tra i rintocchi che il mio cuore
crea mentre un'amara lacrima si porta
con sè un po' di veleno
della mia dolce anima.
Guardo con gli occhi chiusi
i tuoi occhi aperti,
e mentre gli apro
comprendo meglio di non averti,
e cercando di realizzare un sogno,
sogno una realtà che sembra utopia
ma che milioni di cuori hanno già.
Non posso fermare il mio cuore,
non posso fermare il tempo
e tantomeno lo posso far ritornare
indietro come un lampo,
penserò domani cosa potrò fare ma,
intanto, ascolterò lento questo
assordante tacito silenzio.

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