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Pubblicata il 24/12/2003
Ma che si pole fa'
se ir mar tirreno
fu la nostra 'ulla
se diventammo grandi
cor sale in sulle dita
Se quattro o più capanne
sur suolo paludoso
ascesero all'onori
di papi e 'mperatori
Se nella gran crociata
i nostri legni scuri
portaran le vestigia
del cuore occidentale
Se l'arabi scacciammo
dal mare de' cristiani
Se Corsica e sardegna
vestimmo co' 'olori
dell'aquila 'mperiale
in grande 'ampo d'oro
Noi fummo ghibellini
e lo restammo sempre
fedeli a quell'idea
che ci segnò la fine
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nulla si pole, se non ricordare invidiata grandezza !!
yama

il 24/12/2003 alle 19:40

Eh eh eh. Scusa la vanagloriosa bischerata, Yama, ma lo scambio d'email m'ha rintuzzato !! :-)
Bye bye
Andrea

il 25/12/2003 alle 02:39

pensare che noi s'era quasi fatto il cu.. ai fiorentini ... se i perugini unn'avessero tradito la lega ghibellina ...
... bei tempi ... un c'eran manco i livornesi :-))))
campanilistici saluti
yama

il 25/12/2003 alle 19:14

Sai qual'è il vero dramma pisano? Il ricordo, e su di esso il rispecchiarsi ancora, dopo 8oo e passa anni. Ed oggi Pisa continua a rigirarsi sul letto dell'Arno, quasi crogiolandosi sembra che ripeta a se stessa, quanto sono bella, quanto sono io. Mentre altre città vicine crescono, e crescono bene. Alle 8 del mattino Pisa, adagio, si risveglia. Alle 11 tutti da Salvini, oppure al "Tondo". Pisa delle 1000 botteghe (che vanno male) e dall'imprenditoria industriale rasente lo 0, Pisa dal turismo mordi e fuggi, Pisa dalla stanza affittata a tre studenti: così si campa! Pisa dal porto che è una chimera, Pisa con Marina faticente, Pisa con Tirrenia terra di nessuno, Pisa dai politici (sempre i soliti) bla-bla, Pisa che non cambia. Pisa che m'incazzo ogni volta che torno, Pisa che potrebbe ma non fa mai, Pisa che avrebbe tutto ma al tutto fugge, Pisa che non ha voglia di fare un cazzo. Questa è Pisa, e tu, se sei pisano come me, lo sai. Da qualche parte, scherzando ma non troppo, mi sono definito "il pisano all'uscio", ma quando vedo le porte delle altre città (cioè le loro migliorie, lo spazio all'iniziativa, ecc, ecc.), città che non hanno il nostro capitale storico e monumentale, la bontà del clima che abbiamo, la vicinanza del mare ed una provincia ricchissima di storia (Volterra) e di quattrini (S.Croce), m'incazzo, e tanto.
Marco

il 25/12/2003 alle 21:31

E' il dramma di tutti i popoli o comunità che possono vantare un grande passato: confrontarsi con esso e in molti casi non sentirsene all'altezza. Pisa è una città con molti problemi, ma quale città non ne ha ? Anche se tutto questo va al di là del senso e dallo scopo della mia poesia, ben vengano queste tue "righedirabbiaedamore" per la nostra città perchè affrontano un problema che è attuale e sentito da noi che anche se fummo "caput tusciae' adesso non lo siamo più ed è il momento di rimboccarci le maniche..
Andrea

il 26/12/2003 alle 14:52

Grazie, Melany. Ti nomino "pisana ad honorem"!
:-))))
Saluti da Pisa
Andrea

il 26/12/2003 alle 15:15