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Pubblicata il 19/12/2003
Lampeggia l'acqua
sotto un peso invisibile
l'astratta materia di una stella rotta
che risplende, una leggenda
che ho nel petto prodiga d'amore:
è il vivere la vaga età dello spirito
la cima intatta dell'albero
che ricresce nel blando morsicare
della notte, di un bacio antico
sulle innamorate ombre.

Quel che dissi dell'Io che brucia
è polvere ambrata come offerta
nel letto del fiume
dove corica,....lunaa, il suo tempo
e nuda l'attende
la natura umana di quel giorno,
nella rugiada, il bagno propizio
nei suoi colori, la nebbia luminosa
che non dà contorni.........
mi è di conforto.
Ho un viso di pastore ignorante
di bimbo in un regno opulento,
non seppi mai dove fermarmi
quando gli occhi chiusero
una domanda ancora mi esiste......

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Ti avvicini a casa....e ci sei già... ;-)

Complimenti per la splendida poesia!

ciao...ac

il 19/12/2003 alle 11:12

grazie albachiara........

a presto e baci per Natale, che ti sia felice
Sulphur

il 19/12/2003 alle 14:28

ECCO..SONO ANCORA SENZA PAROLE...COSA VUOL DIRE?

HEHEHEHEH

il 19/12/2003 alle 17:19

Lo sai cosa vuol dire.......è che preferisci sia io a dirlo....vero?
La natura umana nella rugiada sono io e tu sei posata nel letto di un fiume...questa è la nostra notte d'amore che non ha età.........

sei contenta? ehehehehe.....

:-)

il 19/12/2003 alle 22:22

...non potrai fermarti
finchè una domanda chiede...

L.

il 20/12/2003 alle 01:28

sì, hai ragione

:-)
Sulphur

il 21/12/2003 alle 13:07