PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/12/2003

L’intreccio e il controsenso della notte oscura
aprono l’oscuro palcoscenico,
e le alte grida felici del giorno
emergono in un lontano ricordo
perso nell’eco ovattato
d’un telo di seta amaro
che avvolge paure e allucinazioni.

Abbaia sconsolato un cane
col suo canto tedioso e monotono
e spaventa una civetta appollaiata
sul ramo d’un noce centenario.

Lo noto dal suo verso tremolante
e dall’incostante tonalità
che singhiozza timorosa.

D’una nota più alta
è la risposta d’un altro cane
forse di taglia più piccola
che accentua il suo richiamo calpestato
dal fruscio di mille foglie di pioppo.

Nell’argento delle foglie
e dal vento che le muove,
si rispecchia il mio stato d’animo
perso in numerose contraddizioni
che corrono su binari diversi.

E mi ritrovo impassibile
agli ululati dei cani,
insensibile al timore della civetta,
inerte alle divagazioni che la mente
compie di fronte alle paure notturne,
mentre compio altre acrobazie
per cercar risposta
ad una sola domanda.

“Perché non mi pongo la domanda?”

è meglio essere civetta, allora,
che canta della sua paura
o cane che investe il silenzio notturno
dei suoi lamenti,
che sentirsi obliato d’ogni sensazione.


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Domande e tentativi di risposte...stati d'animo che fluiscono tra prosa e poesia nel canto piu' intenso della notte. Ma aprire il proprio animo a se stessi serve, seguirsi e incontrarsi la' dove si crede che non sia possibile vedere oltre...di pensiero in pensiero puo' guidarci fino a perderci la mente, ma la sensazione ridesta il cuore al mondo circostante. Anche sentirsi parte di un lamento e' un risveglio importante.

ciao,

S.

il 19/12/2003 alle 14:33

forse sei parte dell'intero...amico, dissolvendoti in tutto
ciao piratino!
LUna

il 19/12/2003 alle 17:22

Ma un lamento è una lama a doppio taglio....

Grazie S,
;-)

il 19/12/2003 alle 23:12

...o il piccolo atomo senza storia.
M'

il 19/12/2003 alle 23:13