PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 16/12/2003
Morir per l'ideale ?
Adesso vedo.
Devo ancora digerir
la pizza
eppoi la gamba
mi fa male
A me dispiace
se il mondo è un'ingiustizia
e sai ti giuro
a quel telegiornale
ho pianto forte
come un ragazzino
Ma ci pensate ?
Il gatto a chi lo lascio ?
Poi venerdì ho il corso
di Karate
E se mio nonno
è morto fra quei monti
con il fucile e con le idee
fra i denti
mi dite voi
ma che ci posso fare !
Son troppo grasso
non ho le scarpe adatte
Mi ci vorrebbe
un po' di fame in volto
Mi ci vorrebbe
un'anima lucente
Mi servirebbe
il non avere niente
o avere molto
da spendere in pensieri
Ma ho la palestra
e l'auto da pagare
Eppoi sui monti
non prende il cellulare

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Fortissima Andrea
L'ideale non si sposa con gli agi e la pancia piena
e l'hai scritto in modo impeccabile

ciaoo
L.

il 16/12/2003 alle 21:25

Molto bella, per puro caso ho prima letto il tuo commento su "Non è politica" di Kolpagrave e poi la tua poesia... mi sono un po' sentito dentro te, ispirato e motivato a esternare i tuoi pensieri... ;)

Ciao ciao

Roberto

il 16/12/2003 alle 23:04

Bellissima satira pungente, caro Andrea. Mi sei piaciuto, "grasso" hehehe!
Un abbraccio
Axel

il 16/12/2003 alle 23:22

Grazie, Luigi. Ero sicuro che il Cyrano che in te l'avrebbe apprezzata ! ;-)
Ciao ciao
Andrea

il 17/12/2003 alle 08:50

Grazie, Dindolina...Il problema è che molti della nostra generazione si sentono guerrieri perchè spaccano vetrine e imbrattano muri. Invece spesso siamo solo marionette..
Un bacione
Andrea

il 17/12/2003 alle 08:52

Grazie, Roberto. Spesso succede così, almeno per me. I commenti sono una forma di comunicazione e la comunicazione stimola il ragionamento.
Bye
Andrea

il 17/12/2003 alle 08:54

eh eh eh. Hai avuto modo di constatare che nell'usare l'aggettivo 'grasso' ho dovuto fare un notevole sforzo di fantasia !! Grazie, amico.
Un abbraccio a te
Andrea

il 17/12/2003 alle 08:55

Grazie, Lambè. Io credo che sia chi muore per un idea sia chi sfrutta la loro morte è solo un ingranaggio di quel complesso meccanismo che è la Storia:un formidabile carrozzone che corre all'impazzata nel tempo senza una meta prestabilità, in balia di chi spinge più forte.
Un salutone a te
Andrea

il 17/12/2003 alle 08:58

Giocata sull'ironia ma anche molto amara. Non c'è tempo per morire ci sono tante cose cui non si può rinunciare se non per un ideale!
ciao carmen

il 17/12/2003 alle 09:04

Grazie, Carmen. Forse il problema sta proprio in questo. Chi è morto per un ideale lo ha fatto perchè voleva cambiare un mondo in cui si trovava a disagio. Il nostro mondo, invece, è fin troppo "agevole"...
Ciao
Andrea

il 17/12/2003 alle 11:27

Caro Andrea,
è molto bella e pungente
la "tua morir per l'ideale"
è al contempo critica e autocritica
e stimola alla riflessione...
Il problema sta nel "dopo"...
e allora, appunto, dopo aver riflettuto, che fare?
Mah, chissà, forse dovremo considerare un'altra cosa,
forse dovremo iniziare a pensare che non
bisogna più morire, ma vivere per un ideale, no?

con poche illusioni e tanti sogni
e... attenti alla dieta! (forse non basta il venerdì...)

un abbraccio cicciotto
red eagle

il 17/12/2003 alle 13:58

Grazie, Sera. Felice che ti sia piaciuta.
Ciao
Andrea

il 17/12/2003 alle 14:52

Caro Red, io credo che proprio su questo punto molto probabilmente siamo in disaccordo: il "dopo". Tempo fa, durante l'invasione dell'Irak ho sostenuto una tesi ben precisa: cambiare il sistema dall'interno di esso è tanto immorale quanto combattere la mafia, dall'interno della villa che il Padrino ci ha donato. Se manifesti, parli e piangi per le ingiustizie, ma la tua automobile è sempre ben fornita di quel petrolio che è la causa prima dell'ingiustizia stessa, allora significa che c'è qualcosa che non funziona. E allora che fare ? Io credo che ci siano due alternative: lasciare la villa o guardarsi allo specchio e affermare: sono un mafioso. Due scelte che costano. Io ho scelto la seconda. La terza via è quella forse un po' ipocrita che cerca di salvare capra e cavoli: non sono un mafioso perchè lotto contro la mafia, ma nella villa del Padrino ci sto proprio comodo e non ho nessuna intenzione di andarmene. Grazie del tuo comento, Red e a presto.
Andrea

il 17/12/2003 alle 15:04

Caro Andrea,
invece credo che cambiare il sistema dall'interno si può, eccome. A iniziare da noi stessi, dalla propria famiglia, dagli amici (si dice responsabilità individuale?) ... Ed è importante il nostro comportamento, perchè funziona da modello di riferimento per chi abbiamo accanto. Ad esempio, io non sono uno di quelli che semplicemente protesta, manifesta e basta. Porto avanti parecchi progetti concreti e non solo su "muri virtuali", ma nella realtà quotidiana, nel tessuto sociale, nelle scuole, sulle strade, nelle galere, nei punti di aggregazione, etc. Financo alla mia stessa famiglia. Si tratta solo di realizzare un mondo un po' più equo e non inarrivabilmente "ideale". Cercare di cambiare, con un po' di mediazione, le cose sbaglate e inique, non significa sputare nel piatto dove si mangia. Forse tu estremizzi troppo nel tuo modo di vedere, Andrea. Davvero vorrei farti vedere quante cose si possono concretamente migliorare con un po' di passione e un po' di impegno.
A proposito: io non ho la "villa del padrino", ma una casetta con un mutuo che non ti dico e l'automobile è per me un ogetto alieno: vado sempre a piedi... (-:
Insomma, non è che ti voglio per forza convincere che invece ci sono altre vie, ma magari un po' di dubbio non guasterebbe, no? Io di dubbi ne ho sempre tanti...
Beh, scusami per lo sproloquio, ma penso sia bello confrontarsi anche da diverse prospettive.
un forte abbraccio d'aquila
red eagle

il 17/12/2003 alle 16:39

hai..hai ..hai Andrea, che male!!!!!!

Lunetta-associata

il 17/12/2003 alle 17:18

Beh, Red. Io non posso ovviamente parlare della tua vita, perchè a malapena so qualcosa della mia. Forse ho un atteggiamento troppo radicale, o forse molto più semplicemente non ho voglia di impegnarmi per un mondo migliore e sono io quello che si è inventato una terza via che non sia ne il "morir per l'ideale", ne l'atteggiamento pietistico e sterile di chi piange di fronte al televisore, mentre si sorseggia un bicchier di vino. Lodo il tuo impegno sociale, ma ti chiedo (e bada bene. La mia domanda non ha nessun intento polemico): saresti pronto, in nome di tale impegno, a cedere metà della tua casa, metà di quello che possiedi a qualcuno che non ha niente ? Considera che la tua casa col mutuo e il mio appartamento in affitto poterbbero rappresentare tranquillamente una villa signorile per una buona parte degli abitanti di questo mondo. Tu non usi l'auto. Saresti disposto a non usare il riscaldameno, a non usare oggetti di plastica, a non usare la corrente elettrica ? Saresti disposto, in buona sostanza, a non essere più occidentale ? Sei davvero convinto che basti l'esempio e l'impegno sociale a cambiare questo mondo ? O serve forse qualcosa di più. Qualcosa che non siamo (io, sicuramente non lo sono) disposti a cedere. Non ho certezze, Red, non ne ho mai avute. Nemmeno sulla radice autentica delle mie convinzioni. Mi limito a ragionare, in attesa che i miei ragionamenti vengano corretti e che io stesso possa correggermi.
Un abbraccio d'uomo.
Andrea

il 17/12/2003 alle 17:23

Vuoi forse dire, Lunetta, che l'hai trovata....pungente ? ;-))
Un bacio
Andrea

il 17/12/2003 alle 17:27

Ok, Andrea,
mi piace discutere (anche se ancor più mi piace fare), mi dici della rinuncia dei privilegi: beh, sì, sono talmente disposto che già rinuncio a così tante cose: 1) l'automobile. 2) il telefonino. 3) vesto con capi di abbigliamento da max 3 euro. 4) acquisto prodotti del mercato equo e solidale o biologici. 5)Gli introiti extra lavorativi sono tutti no profit (tutte le mie attività extralavorative: editoriali, fotografiche, artistiche, musicali etc. sono finalizzate al sostegno concreto di poveri cristi, alle adozioni a distanza, etc.).
Ovviamente, non essendo così "radicale", non posso rinunciare proprio a tutto, è ovvio, tantopiù che sono responsabile anche di garantire una condizione almeno dignitosa alla mia famiglia.
Però in fondo, anche "rinunciando" a queste e tante altre cose, posso dire di essere comunque bene integrato nel sistema occidentale e di vivere con molte soddisfazioni e conscio della mia grande e buona fortuna di essere nato dove sono nato.
Nello stesso momento però credo che se ciascuno rinunciasse (non ha mai detto a tutto, ci mancherebbe) a una piccola parte dei propri privilegi la situazione si farebbe concretamente migliore per tantissimi figli di un dio minore.
E come me (anche molto migliori di me) ti posso garantire che ci sono un sacco di altre persone che "rinunciano" eppur vivono... e vivono bene.
Domani, ad esempio, farò un'attività gratuita in una scuola elementare (Andrea Baldi, di Roma) sulla biodiversità, che si concluderà con un mega-concerto di percussioni etniche dove a suonare saranno gli stessi bambini. Tutti i fondi raccolti saranno destinati ad un progetto per portare energia elettrica ad una scuola della Tanzania...
Questa è solo una delle tante piccole cose, che forse non cambieranno il mondo, ma magari faranno sorridere qualcuno più sfortunato di noi.
Allora Andrea, quest'uomo-Aquila ti saluta, domani dovrà avere tante energie per stare assieme a 4 o 500 bambini scatenati, dall'alba al tramonto, perciò ti saluto con ancora tanto affetto e al commento di una prossima poesia...
un abbraccio grande
red eagle

il 17/12/2003 alle 18:36

Bene, Red. Allora in bocca in lupo per domani, soprattutto in bocca al lupo ai tuoi timpani ! ;-))
Andrea

il 17/12/2003 alle 20:09

...ma a me piace molto come scrivi
il problema è pizzicarti...
il tempo è tiranno e le ore piccole incombono...

il 17/12/2003 alle 23:53