PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 14/12/2003
Un’ onda,
cuor di mattino Natale settantaquattro,
Schiuma e tempesta di anni d’estate
di vita volata,
Ad oggi,
risacca di spiaggia, ancora bagnata,
mai asciugata.

Fiore d’inverno di monte lontano,
sbanda la via,
Tra il freddo del vento che taglia la pelle,
saltata,
Sbocciata stagione appena appassita,
Mai più fiorirà.

Nuvola in cielo
di cumulo lembi composta,
Passata una pioggia appena posata tra noi,
Svanita da noi,
sorriso in sorriso
sfuggita,
Mai pioverà.

Come la neve si posa tra i venti del nord
restando sospesa,
Bianca che il freddo aspetta con noia,
tetra notte in arrivo,
Silenzio fermata
di prima lenta stagione, la primavera,
mai fermerà.

Vento degli anni appena iniziati,
inizi scolpiti d’errori,
Volata con noi speranza di viaggi
di stratto negati,
Nessuno tra noi potendo,
pensava possibile e vano,
Non volerà.

Forse ormai di stella la notte d’estate
che vola e si perde,
Tasche del cielo,
stagione d’amori negati neppure velati,
Ancora una perla in quelle del mare
mai coglierà.

Oppure una stella che stando a guardare,
sorride a nostri errori d’eta’,
vorremmo una perla ad esser guardata,
restando ammirati tesoro del cielo,
Di frutti cresciuti,
rancori di vita
magari evitati oppure strappati
Non tornerà.

Soltanto ricordo,
profondo ricordo,
Natale settantaquattro,
Attesa tremenda, dal cielo voluto
che il cielo non ha cancellato,
Saluto di stella più bella
tra gli anni di nostro passato,
Lampo, uragano e pietra,
rubino o smeraldo,
ancora tra noi.


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Saluto di stella più bella... ? ancora?
hai una fantasia...! Frasi troppo slegate, senza alcun afflato poetico, non coinvolgenti, il tuo diario delle elementari non suscita alcuna emozione, banale l'impronta da filastrocca che gli hai dato.

il 15/12/2003 alle 09:36