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Pubblicata il 14/12/2003
Erri senza meta, come stella cadente
in un cielo senza soli focosi,
per un errore che è frutto di un fiore
che la tua giovinezza troppo presto
ha regalato e messo agli occhi del mondo.
Le onde del mare chi li può placare?
I raggi di luna chi li può fermare?
La maledetta voglia di lei
ti fa naufragare in silenzio
e tu a volte combatti, ti dibatti
ma poi ti arrendi e ti fai travolgere
come se provassi sollievo lì sotto.
Non è facile, sembra impossibile
ma se vivi o se muori non puoi
vivere calcando e disarcionando.
Amico mio, chissà se ti farò compagnia?
Quanto male fa amare alla follia,
quale assurda gioia ti dà il sogno
e l'immenso bisogno di lei
ti fa volare in un paradiso di fuoco:
vuoi scendere ma poi, a poco a poco,
resti lì sospeso in un mondo assurdo
fatto di spemi e assurdi pensieri.
Non pensare più ai dì di ieri,
guarda avanti e se, come un vecchierello
cedi il passo e cadi a terra,
più di un bastone hai per vincer la guerra,
tra questi ci son pure io,
c'è pure lui, c'è anche Dio.
Spegni la radio e poni fine
al supplizio a cui poni te stesso.
Adesso io parlo, ma so che è ardua impresa
tutto questo, ma tu provaci e vedrai
che uscirai vincitore, pronto
per ricevere l'amore che hai sempro voluto,
l'amore che in te, non ha mai ceduto.
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