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Pubblicata il 12/12/2003
Cambia l'abito - 12.12.2003

...E morte e rinascita
e morte ancora :

- quante volte
cambia l'abito -

di un'anima che cammina

Oltre la siepe - tu lo vedi? -

non solo la foglia del bruco
che non consola :

- finita quella, la vita è vana -

Ma guarda bene i mille fiori
che contornano la siepe :

- troppo lontani ?
Tu attendi ... ora riposa! -

Ci penserai quando avrai

...le tue variopinte ali

Poe

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Dolcissima Poe... vorrei essere io quel bruco che poi pian piano si trsasformerà in una splendida farfalla. O fore chissà sei tu e non te ne sei accorta!!
Un salutone,
Matteo
(Mat81)

: )

il 12/12/2003 alle 16:17

Per ogni strisciante bruco
un paio d'ali attendono leggiadre
per ogni lacrima persa c'è un sorriso
e c'è la dolce Poe a ricordare
che per ciascuno c'è sempre un sogno
in quest'eterno moto circolare

un bacio dall'aquila-bruco

il 12/12/2003 alle 17:39

Quanto è bella questa tua poesia! Io, che amo il teatro, l'ho trovata magnificamente scenografica e poi, mi ha ricordato quella splendida opera teatrale piena di dolcezza e di poesia, di Federico Garcia Lorca, intitolata " El maleficio de la mariposa ". Bacione grande a te.
Michele

il 12/12/2003 alle 17:40

Mio caro Matteo, ti ho già scritto di aver avvertito come tu stia cambiando ( in meglio ) vedrai allora che presto indosserai le ali.

Un bacio
Poe

il 12/12/2003 alle 21:36

Si mia Cara Aquila, vedere con consapevolezza che tutto è ciclico, non sempre è facile - ma indicare la strada - per chi deve percorrerla è sendersi accanto con un sorriso

Ti abbraccio
Poe

il 12/12/2003 alle 21:40

Mio caro Michele, bello saperla vedere come te - in scena - un modo suggestivo per renderla viva.

Mi capitano spesso " strane coincidenze" che mi portano poi a far nascere le poesie Un SMS ricevuto - poi a distanza di poco una lettura casuale che tocca gli stessi temi - la poesia allora è la mia " risposta" o riflessione.

Si forse viaggio su strani binari e spesso devo seguire tutto quello che viene da questo mio modo di essere.

Mi piacerebbe leggere la poesia da te citata
per mettermi a confronto.

Un bacio e grazie di essere come sei
Poe

il 12/12/2003 alle 21:47

Forse l'anima è più simile a un serpente, che cambia pelle molte e molte volte ancora, ma non c'è dubbio che visivamente rende meglio la farfalla che sprigiona i suoi colori da una crisalide che pare morta...
un saluto colorato
riff

il 13/12/2003 alle 00:02

Non è solo il momento della morte - abbandono del corpo - è anche la consapevolezza della presenza dell'anima, si divincola come il bruco chi inquieto non sente mai la speranza, vede quasi inutiile la vita e la lega ad aspetti fisici ( finita la foglia- cibo avverrebbe la morte ) ma saper cogliere anche colori,fiori e nettere d'emozioni, voli leggeri è come saper essere farfalla.

Il serpente anche se cambia pelle, resta ancorato alla materialità della terra, l'aria è la libertà dello spirito.
Non "correggo" quelo che esprimi ma rifletto sulle metafore e quello che mi comunicano.
Io scrivo di getto e non sempre mi fermo a vedere che cosa abbia potuto esprimere.

Grazie di cuore Riff per la tua riflessione
Un bacio
Poe

il 13/12/2003 alle 14:06

Grazie a te per aver raccolto lo spunto... la cosa bella delle parole è la loro continua apparente contraddizione... è vero ciò che tu dici, che la farfalla è simbolo del distaccarsi dalla materialità (io stesso ho detto che la tua metafora rendeva più l'idea di una nuova vita, piuttosto che il serpente) però è anche vero che la farfalla vive un giorno solo, e poi muore, mentre l'anima è in continuo mutamento, almeno per come la vedo io. E senza andare sul religioso con reincarnazioni o simili, credo che tutte e due le considerazioni siano corrette benchè contengano in sè quella sottile contraddizione che ha come conseguenza un'interpretazione non univoca.
Ultima cosa: anche io scrivo spesso di getto, e capisco perfettamente quello che mi dici...
grazie di concedermi la possibilità di un confronto costruttivo, un bacio col sorriso sulle labbra
Eros

il 13/12/2003 alle 14:22

Ciao, Poe... ti scrivo per dirti che " El maleficio de la mariposa " ( in italiano " Il maleficio della farfalla " ), non è una poesia, ma bensì una piece teatrale, bellissima e davvero poetica, a metà strada tra la fiaba e la metafora. E' di facilissima lettura e comprensione e dentro c'è, in abbozzo, tutta la tematica che poi Garcia Lorca svilupperà, nelle sue liriche e nl suo teatro.Questo testo è pubblicato,in Italia, da Guanda. Grazie sempre di tutto. Un bacione a te.
Michele

il 13/12/2003 alle 15:01

Sono io a ringraziare te per il dono che fai della tua conoscenza, dei tuoi spunti e riflessioni.
Ho cercato in internet e mi hai fatto arricchire,non conoscevo infatti l'opera .

Grazie di esserci mio caro Michele
Ti voglio bene
Poe

il 14/12/2003 alle 13:51

Caro Eros,credo che la lettura,la comunicazione e il poter fare dono di se in forma costruttiva sia il mior arricchimento che ci possa essere, le metafore sia quella della farfalla ( lo pensavo alla brevità di quella vita ) che quella del serpente ( che purtroppo non vola ) le ritengo valide, poi la simpologia del serpente al dì là del concetto di peccato - rifesta molte culture e tradizioni di popoli legati alla terra dai Nativi agli Indiani e alla reincarnazione.
Ma la cosa più bella non è affermare la validità di una cosa o dell'altra ma sapersi confrontare e porgere il proprio modo di essere.

Un abbraccio
Poe

il 14/12/2003 alle 13:56

La tua ultima frase è una vera perla di saggezza, al di là di banali luoghi comuni, un lato del tuo carattere e del tuo modo di essere che apprezzo molto, davvero...
il mio abbraccio però permettimi di definirlo valido in toto... :-)
Eros

il 14/12/2003 alle 14:37