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Pubblicata il 10/12/2003
Ho visto
ho avuto
sono stato figlio di reali
con in testa la sofferenza
di una ricchezza povera.
Ho combattuto
sono morto
dentro le barriere nemiche
mi hanno torturato
ed io ne sono stato felice.

Era il tempo in cui si narrava la bontà dei sovrani
il tutto era colorato di magia
e le mie imprese venivano descritte con una pomposa eleganza.
Il mio nome nessuno poteva pronunciarlo
tutto quello che potevano dire era: sire.

Ma adesso
le terre incolte del mio regno
sono una cornice macabra a ciò che ero
e le genti morte
per non voler abbandonare i propri cari
sono il ricordo che non smetterà mai di scavare nel mio animo.

I falsi sorrisi che mi accompagnavano ogni calar di luna
non mi fanno più sentire allegro e potente
ma fanno tornare alla mia memoria
l'ipocrisia e l'egoismo del mio nobile titolo.

Adesso
tutto è finito
se guardo verso la valle
non vedo più nulla
solo una nebbia
color sangue
che da quei giorni
imperversa in cuor mio.
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