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Pubblicata il 08/12/2003
Rattristo me stesso volgendoti sguardi perciò m'assenterei
E come
Non so ma l'affronto domando rimpianti
Com'uno qualunque dei tuoi passanti vicino scontenti.
Suonandomi suoni ti chiedo se vieni ma la risposta m'è amara
Ché tu non ci sei né mai ci sarai
Ahimé-
Dovrò sopportare.
La soglia è la tua ma la sorpasserei danzando
Cadendo dipoi sul divano
Arricciolandomi i capelli all'antica maniera
Vagante come in un bosco
-O una selva-
Le parole si possono intercambiare più delle persone.
E gli sguardi
Appesi sul muro degli altri
Son solo quadri e non mi scostano da te
Più di quanto faccia il vento
Che soffia freddo
Poi s'attenua
E dopo risoffia freddo.
Nel mondo tutto è circolare
E mi riporta l'amaro che spargo
Come dal fiume l'acqua va al mare e poi risale
Nel cielo a crear nubi e pioggia e problemi
E poi viene uno che dice
Domani qua piove e là no
Ed io son sempre qua dove piove
Sotto la piccola nube colorata di nero.
Ho niente che possa farti affacciare?
Che tu vorresti una volta vedere?
Lo porterei spargendotelo sotto casa
E ti dipingerei la facciata scordandomi verbi e sintassi
Di frasi d'amore per gioco lasciate a seccare
Nel tremulo senso di freddo che reca l'autunno.
Ma ho solo due mani
E meno bocche anche: solo una e nemmeno tanto buona
A dire il vero e parlare del cuore.
Se potessi arrampicare la mia voce sull'albero
Che cresce sotto la tua finestra e fiero sfoglia adesso
La manderei a dirti che soffro ma non è colpa tua, solo mia
Solo mia
Ché dovevo cambiar strada da subito
E se non l'ho fatto mai
La colpa è solo mia,
La colpa è solo mia.
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